BARI - «Questa sentenza non ci porterà Bruna indietro ma è stata fatta giustizia. La condanna inflitta al suo assassino sia di esempio a tutti uomini che fanno male ogni giorno ad una donna». Commenta commossa Lilian Baldo la sentenza di condanna a 25 anni di carcere nei confronti di Antonio Colamonico per l’omicidio di sua figlia, Bruna Bovino, uccisa nel dicembre 2013 nel centro estetico che la ragazza gestiva a Mola di Bari.
Dopo la lettura del dispositivo nell’aula della Corte di Assise di Bari le parti civili, i familiari della vittima, le associazioni antiviolenza Safiya Onlus e Giraffa e la Regione Puglia, hanno tenuto una conferenza stampa. La mamma e altri parenti indossavano magliette con la foto della vittima stampata e sotto la scritta «contro il femminicidio».
Il difensore di Colamonico ha parlato di processo indiziario e ha annunciato la probabile proposizione dell’appello dopo la lettura delle motivazioni della sentenza.