Questa nuova Agenzia contenitore indispensabile

BARI - «Nessuno di noi pensa di aver risolto con la legge il problema o che grazie ad essa arresteremo la Xylella, ma siamo sicuri che con questa legge, il cui cuore è l'Arxia, abbiamo messo in sicurezza le regole, le dotazioni finanziarie quando arriveranno, oltre ad aver costruito un contenitore dove mettere le conoscenze». Lo ha spiegato l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Leo Di Gioia, intervenendo nel dibattito che ha portato il Consiglio regionale ad approvare il disegno di legge per la gestione della batteriosi da Xylella, che prevede in particolare la nascita dell’Agenzia regionale per l’innovazione in agricoltura (Arxia).

«Il tema della legge è connesso al tema dell’agenzia, perché l'Arxia - ha sottolineato Di Gioia - è di per sé uno strumento che ci consente di fare delle cose che oggi non riusciamo a fare dall’Assessorato. E questo è non un elemento che dovrebbe indurre a definirlo poltronificio, perché se oggi stiamo facendo i monitoraggi è perché noi abbiamo un’agenzia (l'Arif, Agenzia regionale per le attività Irrigue e Forestali, ndr), con oltre mille dipendenti, che ha potuto, con delle procedure di evidenza pubblica, approvvigionare personale che facesse i monitoraggi».

«Se oggi la Puglia è uscita dalla procedura di infrazione o perlomeno è stata bloccata, è perché - a giudizio dell’assessore - noi avevamo un’agenzia operativa che poteva essere di supporto per le questioni connesse al contrasto e, in questo caso, al monitoraggio della Xylella». «Con l’Arxia portiamo avanti un’operazione - ha aggiunto Di Gioia - che ci consentirà di intercettare milioni di euro di risorse pubbliche». «Questa agenzia diventa un luogo dove confrontarsi con le università, dove alimentare la ricerca. Questa è l’agenzia, non è nulla di trascendentale, e sarà finanziata prevalentemente - ha concluso - con risorse che, diversamente, non avremmo mai avuto in Puglia».

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