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Firmato il «Patto»: 4 miliardi alla Basilicata

 
Rita Schena

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Rita Schena

Lunedì 02 Maggio 2016, 19:40

20:40

MATERA - Dai Bronzi di Riace allo straordinario scenario dei rioni Sassi, seguendo un virtuale «filo» di quella «bellezza» che però non sempre il Sud e l'Italia riescono «a sfruttare». Dopo la Calabria e la Sicilia, con le tappe sabato scorso a Reggio Calabria, Catania e Palermo, oggi il tour nel Mezzogiorno del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, è arrivato a Matera. Nella Capitale europea della Cultura per il 2019, il premier ha posto la sua firma al «Patto per la Basilicata».
Si tratta di un accordo di undici pagine, sottoscritto insieme al presidente della Regione, Marcello Pittella («il sigillo - ha detto il governatore Pd - di una nuova stagione»): è previsto un investimento complessivo di circa quattro miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi di risorse già disponibili per il primo biennio. Cinque sono gli «assi» concordati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Regione Basilicata: le infrastrutture (circa 1,83 miliardi di euro), l'ambiente (953 milioni), lo sviluppo economico e produttivo (424 milioni), il turismo e la cultura (308 milioni), il welfare e la legalità (278 milioni).

Dal palco del teatro Duni, affollato di amministratori e uomini politici lucani - mentre all’esterno alcune decine di persone lo hanno contestato - il premier ha parlato della «bellezza» del Sud: «Stiamo sopra una montagna di bellezza, che non riusciamo a sfruttare. Se noi per primi presentiamo il Sud come un elenco di disgrazie, dove vogliamo andare? Chi di voi comprerebbe se il proprietario del negozio ti dice: 'non entrare, qui fa schifò». Ecco allora che Matera 2019 (il Ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, ha firmato il decreto che assegna alla «Capitale» 28 milioni di euro) «è una grande responsabilità. Non significa solo fare grandi eventi: ho visto un programma meraviglioso, ma la vostra responsabilità - Renzi si è rivolto ai materani e ai lucani - è indicare all’Ue qual è la direzione e riportare l’Italia a credere nel futuro». Senza mai essere citata, la recente inchiesta sul petrolio in Basilicata ha ovviamente «accompagnato» la visita del premier. «La situazione sanitaria e quella ambientale - ha risposto ai giornalisti a margine del suo intervento - sono tenute costantemente sotto controllo». E quindi «è giusto avere tutte le attenzioni del caso, ma c'è la mia totale fiducia nei vertici dell’Eni, in particolare nell’ad Claudio Descalzi, per la sensibilità in materia».  (di Francesco Loscalzo, ANSA)

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