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Gelosia, ossessioni, interessi ecco i cinque «amori criminali»

Gelosia, ossessioni, interessi ecco i cinque «amori criminali»

 

Venerdì 06 Gennaio 2012, 09:03

03 Febbraio 2016, 00:17

Gelosia, interessi economici, relazioni pericolose. In poco più di tre anni la cronaca registra almeno cinque delitti di altrettante donne vittime di raptus di follia da parte di mariti, ex fidanziati o addirittura «amori virtuali». In gran parte dei casi i delitti sono avvenuti con modalità crudeli. 

RAPTUS DI GELOSIA - Il 16 giugno del 2008, a Rutigliano, per un raptus di gelosia, il 42enne Giovanni Calisi – dopo aver accompagnato il figlio a scuola – torna a casa e aggredisce e uccide a coltellate (almeno una decina di fendenti) la moglie, la 32enne Anna Poli, colpendola al collo e al petto. La donna viene rinvenuta sul pavimento del bagno. Dopo il delitto, l'uxoricida raggiunge con la propria auto il comando dei Carabinieri di Bari dove si costituisce e confessa l'omicidio. L'uomo, operaio turnista in una tipografia- scatolificio sulla provinciale Conversano-Castellana, era accecato dalla gelosia. Tre mesi dopo l'uxoricida viene condannato a 20 anni di carcere. 

«LEI MI TRADISCE» - Il 28 febbraio del 2008, durante la notte, in un appartamento di via Iacini, al rione San Pasquale di Bari, si consuma un dramma della gelosia. Un anziano commerciante di elettrodomestici in pensione, il 77enne Mario Antonio Decembrino, uccide la moglie, Anna Rosa Toma, 63 anni, mentre sta dormendo nel suo letto, accoltellandola al cuore con un grossa lama da cucina. Dopo il delitto, chiama i Carabinieri e confessa il delitto al telefono: l'anziano era tormentato dal dubbio (infondato) che la moglie intrattenesse una relazione con un altro uomo. Qualche mese dopo, Decembrino viene condannato a 11 anni di carcere, più altri tre di permanenza in un centro per la cura di malattie psichiatriche. 

TRACCIA SU FACEBOOK - La notte dell'11 luglio del 2009, all'interno della sua abitazione in via Casavola, a San Girolamo, viene uccisa la 50enne Anna Costanz o, truccatrice del Petruzzelli. L'assassino, poi individuato nel 35enne Alessandro Angelillo, l'avrebbe prima stordita e colpita con un corpo contundente e poi annegata nella vasca da bagno. Sullo sfondo, il movente passionale. Ad incastrare il killer alcune tracce informatiche su Facebook che consentono agli investigatori di accusarlo. Angelillo, che si è sempre dichiarato innocente, il 3 giugno dell'anno scorso è stato condannato a 30 anni di reclusione (riconosciuto l'aggravante della crudeltà). 

«MOLLATO» IN CHAT - La mattina dell'8 luglio di due anni fa viene massacrata a colpi di spranga, a Ceglie del Campo, mentre si sta recando al lavoro, la 34enne Chiara Brandonisio. Pochi giorni dopo, la Polizia rintraccia e arresta a Piacenza il killer, il 51enne di origini calabrese Domenico Iania che confessa il delitto. Il movente: la gelosia. Dopo 5 mesi di una relazione virtuale in chat, prima su «Facebook» poi su «msn», senza essersi mai incontrati, lei lo aveva «lasciato» perché aveva iniziato a frequentare un uomo a Bari. Iania è stato condannato nel giugno scorso a 30 anni di carcere per omicidio premeditato. 

LA CASA IN VENDITA - Il 4 settembre dell'anno scorso, a Monopoli, un idraulico, Domenico Maggio, 49 anni, uccide con un colpo d'ascia la moglie Addolorata Palmisani, anche lei monopolitana, di 45 anni (trasferitasi in Lussemburgo con i suoi tre figli), recidendole l'arteria giugulare all'altezza della clavicola. L'uomo viene rintracciato e fermato poche ore dopo nei pressi di Martina Franca: in caserma il fermo (e poi l'arresto) dopo la confessione del delitto avvenuto al termine dell'ennesimo litigio a quanto pare legato alla vendita di una casa. [n. pepe]
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