Non solo Covid

Bari, l'urlo di un malato di cancro: «Due mesi d'attesa per la Pet»

Matteo Diamante

La paura di un 55enne di Molfetta: i ritardi compromettono le cure

MOLFETTA - Ripercussioni per il Covid. «Non ci si ammala soltanto di Covid e non si muore soltanto a causa di questo contagio, ma anche per patologie pregresse o di altro genere». È il grido di allarme di del signor Michele, 55 anni di Molfetta, affetto da una forma avanzata di cancro allo stomaco.

Una patologia purtroppo grave diagnosticata durante i primi mesi di emergenza sanitaria. Da allora per lui è iniziato un doppio calvario, fatto di sofferenza e difficoltà ad accedere ad esami diagnostici e terapie. «Eravamo in pieno lockdown quando grazie ad un esame già programmato - racconta il 55enne - mi è stato diagnosticata una forma severa di cancro allo stomaco. Mi è caduto il mondo addosso, ma grazie al sostegno della mia famiglia mi sono fatto forza, in un periodo già difficile per tutti. È da allora che, oltre alla grave patologia che sto cercando di curare, devo battermi anche con un altro problema: la prenotazione degli esami che mi vengono richiesti dai medici specialistici a cui mi sto rivolgendo».
Le difficoltà per lui sono iniziate ad inizio della seconda ondata, quando le liste di attesa sono tornate ad allungarsi e in alcuni casi anche a bloccarsi.

«Con la fine del lockdown la situazione sembrava essere tornata alla normalità - dice il signor Michele - in tempi abbastanza rapidi, considerata la gravità della mia patologia, sono riuscito a prenotare esami diagnostici grazie ai quali ho fatto importanti passi avanti nelle terapie concordate e somministrate da chi mi ha in cura. Oggi, invece, la situazione è precipitata e le difficoltà con cui sono costretto a scontrarmi sono tantissime». Dunque, non soltanto liste di attese, ma esami sospesi, in alcuni casi annullati, senza contare i numerosi malfunzionamenti alle apparecchiature che portano a rimandare esami molto importanti come la Pet ad esempio. «Ho necessità di eseguire questo tipo di esame per capire l’evoluzione della mia patologia allo stomaco e per comprendere la risposta del mio corpo ai diversi cicli di chemioterapia a cui mi sono sottoposto - evidenzia - ma purtroppo i tempi di attesa ne hanno rallentato l’esecuzione. Presso l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, riuscirò ad eseguire questo tipo di esame non prima di due mesi, anzi la data deve essermi ancora confermata. Questo comporta, purtroppo, una battuta di arresto nei confronti delle cure a cui mi sto sottoponendo, che potrei in un certo modo proseguire, ma quasi alla cieca, senza conoscere la reale evoluzione della mia malattia».

La difficoltà di accedere alle prenotazioni di esami diagnostici era stata più volte sottolineata dal Tribunale del Malato di Molfetta insieme allo Sportello Medico Popolare, un servizio al momento sospeso a causa del Dpcm ancora in vigore.
«Il Cup funziona male - lamenta il signor Michele - tanto che prenotare un semplice elettrocardiogramma è divenuto un’impresa. Fino a qualche mese fa potevamo contare sui volontari dello Sportello Medico Popolare, che ci assistevano nelle prenotazioni degli esami, sopperendo alle carenze del Cup. Ad oggi tutto questo è bloccato e come sempre a pagarne le conseguenze siamo noi pazienti, che rischiamo la vita, ma non per Covid».

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