L’addio di due innamorati sotto la pioggia: le loro lacrime si mescolano con l’acqua che scende dal cielo. Era il 1959 e Domenico Modugno, complice Dino Verde, mette a segno un altro capolavoro della musica d’autore italiana Piove, ovvero ciao ciao bambina. Con questo Modugno vince nuovamente il festival di Sanremo, l’anno dopo il trionfale Nel blu dipinto di blu, per tutti Volare.
Quest’anno, quindi, si ricordano i 60 anni di Piove, ma anche i 25 anni dalla scomparsa avvenuta il 6 agosto del 1994, giorno nel quale la sua Città da otto anni lo ricorda con «Meraviglioso Modugno».
L’edizione 2019, realizzata dal Comune di Polignano, Regione Puglia, Teatro pubblico pugliese e Puglia Sounds, si terra martedì 6 alle 21.15 in piazza Aldo Moro (ingresso libero, info: 080.425.23.36) e come sempre darà spazio a «vecchie» conferme e nuovi talenti della musica italiana: Luca Barbarossa, Avion Travel, Alberto Urso e Giordana Angi, rispettivamente vincitore e seconda classificata dell’ultima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi, Dimartino, Cordio, La Scapigliatura, Anna Tatangelo e Shade.
Ognuno di loro avrà il compito di fare proprio un successo di Modugno, oltre che a un brano del proprio repertorio. La serata sarà presentata da Maria Cristina Zoppa, direttrice artistica con Stefano Senardi della manifestazione, dal cantautore pugliese Diodato e dall’attore Marco Cocci. Nel corso della serata sarà consegnato a Ermal Meta il «Premio Modugno 2019», istituito dalla Famiglia Modugno, per la sua versione di Amara Terra Mia.
Tatangelo, cosa rappresenta per lei Modugno?
«È un grande maestro che ha segnato tantissimo il percorso della musica italiana commenta. Credo che tutti gli artisti siano condizionati dalla sua grande arte e ritengo che lui e Lucio Battisti siano gli artisti che più di tutti hanno influenzato quello che oggi è la musica».
Sessant’anni da «Piove», che ricordo ha di questa canzone?
«Modugno è sempre stato uno digli artisti fondamentali nel mio percorso artistico, canto le sue canzoni fin da bambina. Dio come ti amo, ad esempio, l’ho cantata qualche anno fa nella serata delle cover a Sanremo e l’ho incisa anche in un disco, mentre Meraviglioso è presente sempre nei miei live. Musicalmente mi è tanto vicino e mi ricorda tanti momenti particolari della vita. È un miracolo quello che Modugno ha fatto, riuscire dopo tanti anni a rimanere così fortemente impresso nelle persone e in tante generazioni è una cosa che va oltre, è una magia».
Qual è il repertorio che preferisce maggiormente di Modugno?
«Quelle in cui combaciano perfettamente testo e musica e, soprattutto, l’interpretazione perché le sue canzoni o cerchi di cantarle dando importanza a quello che dici o si fa fatica, ma tanta. Non è tanto come canti una canzone, ma quanto ci metti a livello interpretativo. Le sue canzoni le recitava, le raccontava, le parlava e le viveva nel momento stesso che le cantava».
Che brani ha scelto per la serata?
«La lontananza, che è una canzone che cantavo sempre da bambina, e Meraviglioso, canzone alla quale sono legata e che canto sempre nei miei concerti».