Lo assicura Teheran, in una nota con la quale l'ambasciata iraniana a Roma risponde all'appello lanciato dal ministro degli Esteri Franco Frattini all'inizio del mese per la sua liberazione.
Lo si apprende da fonti della Farnesina.
Teheran assicura che al pastore sono riconosciuti ''tutti i diritti previsti dalla legge'' e che nei suoi confronti ''la magistratura non si e' espressa in modo definitivo''.