la città che ci piace
Restauro del teatro Duni a Matera: il cantiere sarà chiuso a fine anno
Un’opera realizzata dall’architetto Ettore Stella nel 1947 che presto tornerà ad essere un luogo della cultura per ospitare concerti e spettacoli teatrali anche all’avanguardia
MATERA - Bisognerà attendere la fine dell’anno per la consegna del Teatro Duni alla città. Un’opera realizzata dall’architetto Ettore Stella nel 1947, nonché uno dei pochi teatri moderni del ‘900 censiti da «Docomomo», associazione nata 28 anni fa a Roma per documentare, conservare e valorizzare gli edifici ed i complessi urbani del 1900. Oggi la struttura è interessata da un importante lavoro di restauro (nelle foto di Antonio Genovese, ndr) conservativo che lascerà immutata l’importante opera architettonica, che presto tornerà ad essere un luogo della cultura che ospiterà concerti, spettacoli teatrali anche all’avanguardia, grazie a interventi mirati e funzionali che trasformeranno la struttura nel Teatro della città dei Sassi. A partire dal vestibolo, il biglietto da visita del teatro che resterà immutato, con il pavimento bianco in marmo di Carrara, le due scalinate che conducono alla Galleria, fino alle vetrate e alla porta di ingresso. Chiaramente non senza un adeguamento funzionale dell’opera, nata come cine-teatro e pertanto rispondente a determinate regole anche acustiche. Ieri pomeriggio la visita al cantiere per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori che proseguono adesso con una certa velocità, dopo gli interventi più importanti che hanno riguardato i drenaggi delle acque e le strutture. A fine febbraio si faranno i collaudi strutturali, poi si passerà agli impianti e infine ai rivestimenti e all’arredo, per arrivare alla consegna dei lavori prevista per dicembre. Nei prossimi mesi dunque gli interventi interesseranno il pavimento in sala che sarà in legno, mentre il rivestimento sarà sostituito dall’installazione di pannelli fonoriflettenti (adatti alle rappresentazioni teatrali e sceniche) per migliorare e potenziare l’acustica, anche le poltroncine saranno sostituite, prevedendo una parte in legno e una parte imbottita proprio per garantire una acustica migliore. Il numero dei posti sarà però ridotto, passando dagli originali 936 a 750 sedute moderne, più larghe e distanziate. Una riduzione che permetterà non solo di garantire i posti alle persone con disabilità, ma di realizzare interventi previsti sul palcoscenico e sulla torre scenica che verranno meccanizzati per poter ampliare il palco e la fossa degli orchestrali. Anche l’illuminazione è oggetto di studio, per garantire una distribuzione più omogenea e funzionale della luce.
“E’ un’ operazione di restauro importante- ha spiegato il direttore dei lavori l’architetto Gigi Acito- che se da una parte ha l’obiettivo di restituire il teatro alla città esattamente come era in passato, dall’altro però necessita di adeguamenti funzionali ai tempi, e dunque parliamo di una macchina scenica tecnologica funzionante che possa ospitare anche opere di un certo livello, dell’ ampliamento della fossa degli orchestrali anche attraverso pedane che si alzano e si abbassano, e di creare una torre scenica meccanizzata. Di camerini più moderni. Sono tutte cose che stiamo già facendo, sulla quali stiamo già lavorando, sperando di conservare l’aspetto originario dell’opera realizzata dall’architetto Stella”. I
lavori sono stati affidati alla ditta “D’Alessandro Restauri”, diretta da Gianluca D’Alessandro, e finanziati con un importo di 7,5milioni di euro (2milioni su fondi Po-Fesr 2014-2020 ed i restanti 5,5milioni sul Piano operativo complementare 2014-2020 Poc che si sommano ai circa 2,5milioni già investiti per l’acquisto della struttura), con l’ulteriore aggiunta di un milione di euro stanziato nei mesi scorsi dal Comune di Matera.