IL PALLONE IN D

Matera, uniti nel biancazzurro e nostalgici nel nome

Enzo Fontanarosa

L’ambiente sportivo gioisce ma sogna un club unico: «Una maglia che sia identitaria della città»

MATERA Parafrasando Blaise Pascal, possiamo dire che il cuore biancazzurro ha le sue ragioni, che la ragione calcistica non capisce. In questa chiave comprendiamo i sentimenti dei tifosi materani alla luce del ritorno in serie D del maggiore club di calcio cittadino. Se qualcuno fa notare che il Matera Grumentun non è, insomma, il «loro» Matera, per tutti comunque i colori sociali fanno emozionare pure i cuori dei supporter duri e puri.

Mario Piscinelli, avvocato esperto di Diritto dello sport dice che è stata «una gratificazione, sul piano emozionale, questa promozione. Matera ha una tradizione calcistica e credo che come minimo questo nome meriterebbe di calcare i campi di serie C. Mi auguro che altri imprenditori si affianchino per portare più in alto il blasone biancazzurro». I fratelli Luca e Tonio dello storico Bar Valentino, di fianco l’entrata monumentale dello Stadio, da 26 anni gestiscono quello che è anche un ritrovo per sportivi e tifosi non solo quando c’è una gara: «Il cammino in campionato della squadra ha portato entusiasmo nell’ambiente - raccontano - si erano persi questi momenti, un po’ per le vicende del calcio in città, poi per la pandemia. Per alcuni tifosi c’è qualche remora poiché non la sentono la loro vecchia squadra del cuore. A parte ciò, chi ama il calcio a prescindere dai nomi, non nasconde l’entusiasmo per questa promozione. Di certo fa pregustare che si tornerà a vivere le emozioni di un tempo».

Mario Follia, della omonima Caffetteria, un altro luogo di incontro gli sportivi: «Sono da sempre tifoso del Matera, non perdendomi mai una gara e organizzando trasferte per noi supporter. Ma era ai tempi del “vecchio” club; per molti di noi, purtroppo, questo non quello vero. Sono però molto soddisfatto dell’obiettivo centrato. E dico che ho voluto comunque che mio figlio seguisse tutte le gare interne, perché coltivasse la passione. Spero si possa ritornare al nome che identifica totalmente la squadra con la città». Giovanni Sandri, già tra i fondatori dell’Usd Matera Calcio 2019, è «orgoglioso della rinascita del calcio materano, per avervi contribuito grazie all’avv. Petraglia, presidente del Grumentum, al cui progetto abbiamo aderito perché tornasse il calcio in città. Il Matera Grumentum nasce da una fusione e rappresenta la città: da soli non si va da nessuna parte. Riportare il calcio biancazzurro in auge è stato l’obiettivo di un progetto aperto e spero che, fugato ogni dubbio, possa far aggiungere altri professionisti e imprenditori seri». Per Margherita Giasi, tifosa biancazzurra veterana e collaboratrice del club, emozionante «è stato vedere allo stadio tanta gente in questo turno che ci ha promossi in anticipo. Sono stati 99 i gol distribuiti nella stagione, e sarebbe stato fantastico chiudere a quota 100 gol. Mancano 4 giornate alla fine di questo anno transitorio fatto al galoppo, con un solo pareggio e una sconfitta».

Elisa Della Rocca se ne intende di calcio anche giocato, per aver fatto parte del team di calcio a 5 femminile nel Gallipoli di B: «Sono a Matera da cinque anni e, da sportiva e appassionata di calcio, condivido la felicità per questo traguardo. Ho visto tutta la squadra lottare per la maglia e per i tifosi».

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