Le riaperture
Matera, nei Sassi prima ondata di turisti: tanti visitatori in città
Le guide tornano a sperare dopo il fermo di oltre un anno
MATERA - Lo scorso fine settimana è stato un banco di prova importante per il turismo nel Materano. La città e la costa jonica hanno visto importanti presenze, considerando il periodo e la situazione, che fanno ben sperare nella ripresa anche di tutta la filiera legata ai visitatori dei nostri territori. Spazio, dunque, a selfie e foto con lo sfondo dei Sassi, a comitive ed escursioni organizzate e con la speranza di riconquistare le libertà negate dal covid.
«Diciamo che la situazione sta leggermente migliorando, perché si comincia a muovere qualcosa. Come quando è nuvoloso, ora arriva qualche goccia di turisti; certo, non può ancora piovere perché permangono delle difficoltà», afferma Giovanni Ricciardi, presidente dell’associazione delle Guide turistiche abilitate (Gta) della Basilicata e componente dell’Associazione nazionale delle guide turistiche (Angt).
Ricciardi guarda avanti, ha fiducia nella ripartenza. Perché, se buone pratiche e comportamenti possono incidere sulla situazione sanitaria, le presenze di visitatori anche di questo fine settimana appena passato fanno pensare che si sia all’inizio, dicevamo, di quella che può essere il riavvio della stagione turistica. «La gente ha bisogno, comunque, di programmare il viaggio – riprende –. Noi, intanto, stiamo facendo un grosso lavoro con le agenzia di viaggio perché arrivino i gruppi a Matera da giugno a ottobre. Non è facile, però. Attualmente le forme di turismo più adatte per muoversi subito sono, soprattutto, quelle delle coppie, i viaggi individuali e i camperisti».
L’intero territorio lucano ha una forte attrattività. «Anche la Basilicata, ormai, sta puntando tutto sul turismo verde e all’aria aperta, oppure su quello della scoperta dei borghi. Su quest’ultimo aspetto, diciamo che si parla da oltre 30 anni delle potenzialità dei piccoli centri lucani. Ma le difficoltà sono le stesse: come ci si arriva, in molti casi i collegamenti non sono adeguati, e, soprattutto, cosa si trova? Debbo dire che in tanti borghi, promossi anche dall’Azienda di promozione turistica, ad esempio, non c’è l’area camper per favorire la sosta di quelli che, normalmente, sono i primi turisti nei nostri territori. Spesso si è carenti sull’aspetto accoglienza. Il turismo, ricordiamolo, è una industria e come tale ha bisogno di professionisti del settore che si confrontano. Non si può improvvisare, magari cercando di fare turismo con le Pro Loco o con associazioni di volontariato».
Perché il numero dei viaggiatori torni ad aumentare «c’è bisogno, innanzitutto, che finiscano le scuole, si vada avanti con le vaccinazioni e che le regioni siano in “zona bianca”. Ritengo che per la seconda metà di giugno le guide turistiche potranno tornare a lavorare al meglio. Diciamo che si attende quel turismo di prossimità di pugliesi o campani o di gente che soggiorna sulla costa e fa le escursioni a Matera o nel resto della Basilicata. Per quanto riguarda i gruppi, bisognerà ancora attendere, soprattutto per gli stranieri. Di solito è tra settembre e ottobre che facciamo la programmazione con i tour operator esteri. Ci auguriamo di poter fare bene in prospettiva della stagione 2022. Sarà importante, poi, che i viaggiatori siano dotatati del “green pass”. Il turismo sta effettivamente cambiando e ci saranno nuove regole che tutta la filiera turistica è ben disposto a rispettare. Purché si riparta, perché non possiamo ancora sperare in “sostegni” reclamizzati e poi, quando giungono, sono irrisori. Noi guide siano ferme da un anno e mezzo poiché il turismo stato il più colpito dalla pandemia. Il presidente del consiglio Draghi ha parlato di sostegni bis, ma vorrei dire che noi guide sinora hanno avuto solo 1.000 euro in tutto. E ora? Ce ne daranno ancora mille per coprire altri sei mesi. Siamo in grosse difficoltà economiche. Molti colleghi stanno vivendo dei solo loro risparmi. Noi abbiamo solo bisogno di lavorare, in sicurezza ovviamente per tutti, e né di sostegni e né di altro».