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In vista delle elezioni regionali in Basilicata, il senatore della Lega Nord Pepe apre all'ipotesi di alleanza, mentre i colleghi del M5S lucani chiudono
Antonella Inciso
16 Maggio 2018
LEGA - M5S | Matteo Salvini e Luigi Di Maio
BASILICATA - Un’alleanza Lega - M5S in vista delle prossime elezioni regionali? L’ipotesi divide gli schieramenti. E così mentre i rappresentanti lucani della Lega appaiono più possibilisti, a chiudere in maniera netta sono i grillini. Posizioni opposte confermate anche dai parlamentari lucani dei due schieramenti.
«Se c’è convergenza sui programmi per la Basilicata è assolutamente possibile - conferma il senatore leghista Pasquale Pepe - perché per quella che è la cultura politica della Lega non vengono abiurate le alleanze in maniera aprioristica. Ovviamente se ciò dovesse avvenire dovrebbero cambiare le loro posizioni iniziali che non prevedono alleanze. Conteranno molto i programmi per la prossima competizione elettorale e se qualcuno pensa di presentare programmi ciclostilati sbaglia. Bisognerà fare un programma vero, sulla base di quello che ci chiedono i lucani, che riguardi tanto le problematiche quanto le aspettative. Quindi risolvere i problemi e rilanciare le aspettative. Poi, sugli uomini bisognerà schierare il più forte». Se Pepe apre, a chiudere in maniera netta è una dei leader del movimento cinque stelle in Basilicata, l’onorevole Mirella Liuzzi. «Un’alleanza in vista delle regionali? Assolutamente no ed il mio è un no categorico - spiega Liuzzi - perché nel caso del Governo nazionale non si tratta di un’alleanza ma di un contratto di governo tra due parti, che concordano su alcuni temi in relazione anche alla legge elettorale proporzionale, mentre a livello regionale il meccanismo elettorale è diverso. Correremo da soli come sempre, come abbiamo fatto anche nei comuni». A condividere la posizione di Liuzzi anche gli altri parlamentari lucani pentastellati (con l’eccezione dell’onorevole Luciano Cillis che ha preferito non commentare).
I vertici lucani di Lega e 5 Stelle, il sen. Pepe e l'eurodeputato Pedicini (foto Tony Vece)
«Abbiamo uno Statuto che vieta gli accordi - sottolinea l’onorevole Gianluca Rospi - noi andiamo da soli. Per non farlo bisognerebbe cambiare lo statuto, Cosa che mi pare impossibile perché significherebbe coinvolgere tutta la base, Tra l’altro io non auspico un accordo nel senso che un conto è un accordo di programma per governare la Nazione, un’altra cosa è la campagna elettorale in cui ognuno presenta i propri programmi con un sistema elettorale diverso considerato che è un maggioritario». No netto anche dal senatore Arnaldo Lomuti, «Il Rosatellum quindi il proporzionale ci vede impegnati per un governo di coalizione - evidenzia - Ed a livello locale non conosciamo il programma delle Lega a livello regionale, quello che stiamo cercando di fare oggi con il Governo nazionale è un evento eccezionale che non può essere ribaltato sulle regionali». Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore Saverio De Bonis.«Non abbiamo ancora aperto il capitolo regionale - dice - tutte le questioni di carattere nazionale non possono riflettersi. Il movimento deve avere una sua azione autonoma regione per regione. Non è detto che quello che accadrà a Roma, dove sono necessarie, con il sistema proporzionale, alleanze per governare, venga fatto anche a livello locale. Non appena Di Maio darà il via libera alle regionali ci confronteremo e decideremo la linea politica lucana».
Insomma, posizioni chiare, definite, precise da una parte e dell’altra. E tutte, soprattutto, con lo sguardo puntato a Roma.
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