le indagini
Calimera, madre e figlio morti: con i droni si cerca l'auto di Najoua. Lunedì l'autopsia sui due corpi
Al momento l’ipotesi prevalente della Procura di Lecce è che la 35enne, dopo aver soffocato e ucciso il figlio nel sonno, poche ore dopo possa aver raggiunto a bordo della propria auto un tratto del litorale adriatico della provincia di Lecce, per suicidarsi
C'è anche il supporto dei droni nelle ricerche dell’auto (una Lancia Y) di Najoua Minniti, la 35enne residente a Calimera (Lecce), il cui cadavere è stato rinvenuto in mare martedì pomeriggio nelle acque di Torre Dell’Orso, marina di Melendugno. La stessa sera è stato trovato morto suo figlio, Elia Perrone, di 8 anni, nell’appartamento in cui vivevano.
Al momento l’ipotesi prevalente della Procura di Lecce è che la 35enne, dopo aver soffocato e ucciso il figlio nel sonno, poche ore dopo possa aver raggiunto a bordo della propria auto un tratto del litorale adriatico della provincia di Lecce, per suicidarsi. Le ricerche della Lancia Y, condotte dai carabinieri, sono estese via mare e via terra.
Martedì a lanciare l’allarme era stato il padre del bambino ed ex marito della donna. I rapporti tra loro erano tesi da diverso tempo, per via dell’affido del piccolo Elia. E la donna era seguita dai servizi sociali del Comune. Martedì il bambino, che frequentava la quarta elementare nell’istituto comprensivo, non è stato accompagnato a scuola. Dopo il riconoscimento del cadavere della donna in mare e la denuncia del padre, la scoperta del bimbo ucciso in casa.
Al momento non è stata ancora fissata la data dell’autopsia sui due corpi. L’esame autoptico potrebbe svolgersi agli inizi della prossima settimana.