Venerdì 10 Ottobre 2025 | 19:58

Allarme truffe telefoniche: donna di Surano raggirata da finto «vice commissario» versa 3900 euro

 
Redazione online

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Allarme truffe telefoniche: donna di Surano raggirata da finto «vice commissario» versa 3900 euro

La tecnica è quella dello spoofing. Tutto è iniziato da un sms di Nexi su un’operazione di pagamento da lei non autorizzata

Venerdì 10 Ottobre 2025, 17:10

17:15

Ancora una truffa telefonica, particolarmente sofisticata e con la tecnica dello spoofing, e questa volta il numero "incriminato" è addirittura quello della sedicente Questura di Lecce.

I fatti: una signora di Surano ieri mattina intorno alle 9 ha ricevuto sul suo cellulare un messaggio da Nexi, società di servizi di pagamento digitale, che la informava di un'operazione di pagamento di 1490,03 € effettuata dal suo conto bancario.

Certa di non aver effettuato nessuna operazione, la signora ha telefonato al numero stesso del messaggio per avere informazioni e un uomo l'ha rassicurata consigliandole di non autorizzare il pagamento se non fosse stata lei ad effettuarlo e che da lì a poco sarebbe stata contattata dalla Polizia di Stato per avviare le indagini del caso.

L’appuntamento con il finto agente non si è fatto attendere. Alle 10,30, la signora ha ricevuto la preannunciata telefonata da un numero fisso (che la donna si è affrettata a verificare e corrispondeva a quello reale della Questura di Lecce (0832/691111). L’interlocutore si è qualificato come “vice commissario di polizia”. Le ha spiegato che erano in corso indagini di polizia giudiziaria per incastrare il truffatore che poco prima aveva tentato di raggirarla con il finto versamento on-line. E qui la truffa prende il volo: per la riuscita dell'operazione la signora avrebbe dovuto effettuare una ricarica Postepay di 3.900 € su un numero di carta fornitogli dallo stesso poliziotto e, una volta effettuato il pagamento, si sarebbe dovuta recare in Questura a Lecce per gli adempimenti di rito. 

La donna, rassicurata dal fatto che il numero chiamante avesse verificato essere della Questura, ha eseguito la ricarica richiesta, ha inviato la ricevuta all’uomo e si è recata a Lecce, in Questura. Ad attenderla l'amara sorpresa: era stata vittima di una truffa basata sullo spoofing telefonico, ovvero la tecnica che permette di camuffare un numero di telefono. L'interlocutore non era un vice commissario della polizia ma un truffatore. La signora ha sporto denuncia contro ignoti. E ora sono in corso le indagini, queste sì che vere, per risalire agli autori del raggiro.

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