Un paesino di soli mille e seicento abitanti s’appresta ad ospitare, in cinque giorni di festa, un esercito di centomila visitatori. Attratti, da quasi quarant’anni, dall’autenticità di uno dei borghi più belli del Salento, dai suoi prodotti gastronomici di qualità, in testa la lumaca di terra, e dal divertimento fatto di musica e spettacoli dal vivo, dj set compresi. Già parte dei Decatrìa Corìa, i tredici centri dell’antica Terra d’Otranto dove si continuano a conservare la lingua e le tradizioni greche, il paesino è Cannole. Così chiamato, perché un tempo, il suo territorio, dove a testimonianza delle frequentazioni umane già nella Preistoria, numerosi svettano i menhir, era circondato da canneti.
Giusto da quarant’anni, il suo nome è legato alla Sagra targata Pro Loco, ideata nel 1985 proprio in onore della lumaca, che qui come in altre parti del Leccese, chiamano “municeddha”.
L’attesa Sagra, la numero 39, che richiama turisti da tutta Italia e persino dall’estero, molti dei quali calibrano le vacanze in rapporto ai giorni in cui si svolge (da domenica 10 a giovedì 14 agosto), è stata presentata l’altra sera nei locali della Pro Loco Cerceto, dal nome della vicina Masseria fortificata del XII secolo, oggi detta Torcito, alla presenza, accanto a presidente e vice Pro Loco, Oronzo Piccinno e Giuseppe Russo, e presidente Pro Loco Young, Gabriele Russo, del sindaco Leandro Rubichi, del consigliere regionale Paolo Pagliaro, del vice presidente della Provincia, Fabio Tarantino, e del presidente di Unpli regionale, Rocco Lauciello. La presenza di quest’ultimo, anche in rappresentanza dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, è servita a suggellare il riconoscimento di Sagra di qualità del Salento, che si aggiunge all’inserimento nel circuito dei Grandi Eventi riconosciuti da Regione Puglia e Puglia Promozione. Due note di merito, che attestano anche la ricaduta socio-economica della Sagra sul territorio, così come appurato da una ricerca del docente di economia politica della Sapienza di Roma, Giuseppe Attanasi.