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Il Senato Accademico di UniSalento sostiene la candidatura dei bambini di Gaza al Premio Nobel per la Pace 2026

Deliberata la proposta che giunge da un'iniziativa promossa dall'associazione L'Isola che non c'è

Il Senato Accademico dell’Università del Salento ha deliberato il proprio sostegno alla proposta di candidatura dei Bambini di Gaza al Premio Nobel per la Pace 2026. L’iniziativa, promossa dall’associazione “L’Isola che non c’è”, vuole accendere un faro internazionale su una generazione che cresce sotto le bombe e nell’assenza dei più basilari diritti umani.

Il documento inviato al Comitato Norvegese per il Nobel si apre con una dichiarazione forte e commossa: “Nel cuore del conflitto più aspro del nostro tempo, una generazione cresce sotto assedio, privata di ogni diritto fondamentale: all’istruzione, alla salute, alla protezione, alla libertà.”

La proposta non si limita a sottolineare il dolore, ma intende riconoscere la resilienza, la speranza e la dignità con cui migliaia di bambini continuano a resistere all’orrore quotidiano. “I bambini di Gaza non sono solo vittime. Sono simboli viventi di una speranza resistente, di un’umanità che continua a sopravvivere nonostante l’ingiustizia sistemica e la violenza cieca.”

Anche di fronte alla perdita delle famiglie, delle scuole e della normalità, questi bambini non smettono di disegnare colombe della pace sui muri, né di sognare un futuro migliore. È proprio questa capacità di immaginare la riconciliazione – spesso assente negli adulti – a rendere significativa la loro candidatura.

L’appello promosso da “L’Isola che non c’è” e ora sostenuto da UniSalento, sottolinea il valore non solo simbolico, ma anche profondamente morale del riconoscimento: “Il Nobel per la Pace ai bambini di Gaza sarebbe un messaggio universale: nessuna guerra può cancellare il diritto di un bambino alla vita e alla dignità.”

L’associazione promotrice ha annunciato che è in fase di elaborazione la grafica ufficiale della campagna di comunicazione, che sarà messa a disposizione di enti, istituzioni, scuole e cittadini che vorranno aderire e diffondere il messaggio. È già attivo un canale per raccogliere le adesioni all’iniziativa, che vede coinvolte – in costante aggiornamento – personalità del mondo accademico, culturale e civile.

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