In città
Piazza e anfiteatro romano: a Lecce resta il conflitto tra cantieri
Nuovi basoli in via Alvino, ma il progetto prevede scopertura e passerella
Il progetto di valorizzazione dell’anfiteatro romano da 18 milioni, per ora, è imperscrutabile, anche se esiste da tempo una “progettualità”. La Commissione Lavori pubblici di ieri non ha fatto altro che confermare le incertezze sul futuro del sito archeologico urbano di piazza Sant’Oronzo. «Bisogna coprire tutto per poi scavare di nuovo, creando ancora disagi ai commercianti? - ha chiesto dai banchi dell’opposizione il consigliere Antonio De Matteis - Esiste un progetto chiaro? Saranno conclusi tutti i lavori con il basolato per poi toglierlo nuovamente?».
Il cantiere che dovrà partire, prima o poi, come già scritto, oggi risulta palesemente in conflitto con gli altri lavori che stanno per concludersi.
Nonostante né tecnici comunali, né vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Roberto Giordano Anguilla, siano in grado di dare certezze, è chiaro che la strada è segnata: per fare i nuovi scavi e “scoprire” un’altra parte di Anfiteatro, con annesso restauro della parte sotterranea, bisognerà intervenire nuovamente su un’opera che era già chiusa.
Intanto, i commercianti di via Alvino (riaperta parzialmente lunedì scorso) chiedono certezze: vogliono che i lavori terminino al più presto. Si va verso la “ribasolatura” di tutto quel tratto ancora aperto per poi riaprire tutto di nuovo quando partiranno i nuovi scavi.
L’area prospiciente alla farmacia Moschettini è ancora un cantiere aperto. Mentre si lavorava sul progetto di mitigazione, una volta scoperti i basoli sono emersi i resti importanti dell’antica Roma, una parte interessante dell’anfiteatro che può venire alla luce. «La Soprintendenza ha chiesto a maggio le risorse per approfondire (ha ottenuto 100mila euro dal Ministero per completare i rilievi) e ora in quell’area i lavori sono di sua competenza - ha chiarito l’architetto Silvio Cillo, responsabile unico del procedimento, che è stato ascoltato dai consiglieri a Palazzo Carafa nella mattinata di ieri - Entro il 10 luglio l’area dovrebbe essere riconsegnata al Comune i per completare i lavori di “ribasolatura”. Gli studi fatti dalla Soprintendenza sicuramente saranno utili per il cantiere da 18 milioni, ma su questo io non ho alcuna informazione».
L’assessore Roberto Giordano Anguilla ha puntualizzato che esiste un coordinamento che prima non c’era per evitare di fare gli errori del passato, rompendo le strade appena ripristinate.
Il vizio di fondo è aver pensato a tanti cantieri disomogenei e non a un unico spazio che potesse armonizzare la piazza con l’Anfiteatro romano. Il progetto da 18 milioni dovrà rimuovere barriere architettoniche rendendo tutto più omogeneo.
Questa serata nella biblioteca OgniBene sarà presentata in un incontro pubblico l’idea dell’architetto Alfredo Foresta: la passerella su una nuova “scopertura” dell’Anfiteatro in via Alvino, l’eliminazione della barriera architettonica che impedisce la vista del monumento romano nei pressi del Sedile, sono alcune delle idee in campo.
Il progetto dovrà essere concordato necessariamente con la Soprintendenza: circostanza che conferma che non c’è ancora chiarezza su cosa verrà realizzato.
I tre esperti nominati dal sindaco, D’Andria, Foresta e Mantovano, sono chiamati a dare un importante contributo. Alla fine si dovrà spaccare di nuovo laddove è stato appena messo il basolato (torna il nodo dei cantieri in conflitto): l’amministrazione Salvemini aveva puntato sul rifacimento del manto stradale intorno a piazza Sant’Oronzo, mentre c’era il cantiere di ristrutturazione della Soprintendenza, ma il nuovo cantiere pensato per la valorizzazione dell’Anfiteatro non fa altro che intervenire sulle aree che erano state oggetto di restyling. «Per ora un tratto di piazza è stato riaperto e riconsegnato alla città - ha rimarcato il vicesindaco - Questo credo che sia un buon risultato per tutti quanti».
Del futuro non v’è certezza, visto che il progetto vero dev’essere ancora partorito.