l'inchiesta

Delli Noci, resta in piedi la richiesta di arresto. Dalla Procura di Lecce nessuna decisione sull'eventuale rinuncia

Il 42enne ingegnere salentino si è dimesso sia da assessore che da consigliere regionale dopo con l’interrogatorio preventivo davanti al gip

Non c'è alcuna decisione circa una possibile rinuncia alla richiesta di arresti domiciliari per Alessandro Delli Noci, 42 anni, da mercoledì 11 ex assessore e consigliere regionale pugliese. E' quanto si apprende in ambienti vicini alla Procura di Lecce dopo che l'agenzia Ansa, nel pomeriggio di oggi 12 giugno, aveva fatto sapere che i pm Massimiliano Carducci e Alessandro Prontera avevano ritenuto cessate le esigenze cautelari con le dimissioni, revocando perciò la richiesta di arresto. 

Delli Noci si è dimesso subito dopo l’interrogatorio preventivo chiesto davanti al gip di Lecce che avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di arresti domiciliari avanzata nei suoi confronti dai pm. L’ormai ex assessore è indagato in un’inchiesta che ipotizza l'associazione a delinquere per presunti favori elargiti ad alcuni imprenditori in cambio di varie utilità.

I fatti alla base dell’indagine partono dal 2018 quando Delli Noci era vicesindaco di Lecce. Secondo l’accusa, l'imprenditore Alfredo Barone (per il quale è stato chiesto il carcere) avrebbe promosso e organizzato con un altro imprenditore, Marino Congedo, una lobby capace di influenzare politici e amministratori, grazie anche all’intermediazione dell’ingegnere Maurizio Laforgia. In cambio dell’appoggio, Delli Noci avrebbe ricevuto contributi elettorali anche in forma di cene a base di sushi. Le accuse a vario titolo (sono indagate anche quattro società) sono di associazione per delinquere, corruzione, truffa in danno di enti pubblici riciclaggio e autoriciclaggio. Oggi 12 giugno si sono conclusi tutti gli interrogatori preventivi dinanzi al gip di Lecce.

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