solidarietà
Lotta alle povertà a Lecce, per senzatetto e fragili un centro di accoglienza temporanea
Il sindaco: «Dopo 13 anni dal progetto, un nuovo servizio rivolto ai cittadini»
«Ci sono voluti 13 anni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta»: queste le parole del sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, che ha inaugurato ieri il nuovo Centro di accoglienza per persone in condizione di povertà estrema. La struttura, sita in via Bernardino Realino, è dotata di stanze da letto singole, bagni e un’area comune per ospitare 12 persone che potranno permanere per tre mesi. Questo il limite di tempo fissato dalla legge. I servizi sociali saranno il primo punto di contatto tra i nuovi ospiti e l’amministrazione cittadina. Il centro, come precisato dall’assessore al Welfare, Andrea Guido, non sarà un semplice dormitorio ma un luogo in cui, affiancate dai professionisti, le persone fragili possano «riappropriarsi della propria vita e intraprendere un percorso di reinserimento nella società».
«C’è una sensibilità facile a parlare e una sensibilità molto più pronta ad agire – ha dichiarato monsignor Michele Seccia dopo la benedizione della struttura -. Questo centro è un luogo idoneo ad accogliere le persone che vivono in uno stato di disagio, abbandonate o in crisi esistenziale: quando possono trovare accoglienza, allora sia benedetto e lodato il Signore».
«Si tratta di un grande traguardo per la città – ha aggiunto l’assessore Guido -. È mio dovere ringraziare l’ex sindaco Paolo Perrone che ideò un progetto portato avanti, con più di qualche problema, dall’amministrazione guidata da Carlo Salvemini. Se siamo riusciti a tagliare il nastro, oggi, è stato grazie alla caparbietà del sindaco Poli Bortone, alla collaborazione del prefetto Natalino Manno, alla Croce Rossa e alla Comunità Emmanuel». L’assessore ha ricordato come il progetto originario del 2012 sia andato incontro a problemi di varia natura: «Questa struttura nasceva con l’articolo 77 che prevede la creazione di un centro di pronta accoglienza per adulti in difficoltà, mentre la precedente amministrazione applicava al progetto l’articolo 81 relativo ad un semplice dormitorio; noi abbiamo ripristinato il progetto originario garantendo una serie di servizi agli ospiti».
«Mi rammarica che un servizio di questo tipo abbia impiegato 13 anni prima di vedere la luce – ha chiosato Adriana Poli Bortone -. Abbiamo cercato di recuperare terreno rispetto a ciò che mancava concludendo le operazioni nell’arco di pochi mesi».
«È stato il sindaco a sbloccare questa situazione che si trascinava da mesi: se ne è fatta carico e l’ha risolta – ha aggiunto il prefetto Manno -. Con l’apertura di questa struttura tante persone non dovranno più soggiornare davanti alla stazione o sulle panchine e, in questo modo, riusciremo a dare anche una risposta concreta anche sul profilo della sicurezza pubblica».
Mimma Antonaci, delegata della Croce Rossa che gestirà il centro, ha parlato di un lavoro sinergico che viene messo in capo di fronte ad ogni emergenza sociale: «I problemi sono fatti per essere risolti e, grazie ai volontari che non si tirano mai indietro, la Croce Rossa c’è sempre, ovunque e per chiunque».