LECCE - Erano finiti agli arresti domiciliari, poi sul banco degli imputati con l’accusa di aver favorito l’ingresso clandestino in Italia di circa 900 persone provenienti dal Senegal e dal Marocco, attestando assunzioni lavorative di fatto mai avvenute e in cambio di ciascuna pratica relativa al rilascio del permesso di soggiorno avrebbero preteso la somma di 1.500 euro. Il processo con rito abbreviato si è chiuso oggi con due condanne e un’assoluzione. Sono stati condananti: a 5 anni e un mese di reclusione Antonio Romano, di 54 anni, titolare di una azienda agricola di Leverano, e a 3 anni e 4 mesi Paola Tarantino, di 48, proprietaria di un’attività ristorativa di Monteroni di Lecce, assistiti rispettivamente dagli avvocati Salvatore Musco e Mariangela Calò. E’ stato invece assolto «per non aver commesso il fatto" Gabriele Madaro, di 27 anni, titolare di una ditta edile a Monteroni, assistito dall’avvocata Francesca Conte.
La sentenza (le cui motivazioni saranno depositate entro 90 giorni) è stata emessa dal giudice del tribunale di Lecce Stefano Sala, che ha escluso tutte le aggravanti contestate dalla pm Patrizia Ciccarese che aveva chiesto la condanna a 5 anni per tutti e tre gli imputati.