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False assunzioni per ottenere permessi di soggiorno, due condanne a Lecce

 
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sede tribunale di Lecce

La sede del tribunale di Lecce

Erano finiti agli arresti domiciliari, poi sul banco degli imputati con l’accusa di aver favorito l’ingresso clandestino in Italia di circa 900 persone provenienti dal Senegal e dal Marocco

Venerdì 18 Aprile 2025, 16:22

LECCE - Erano finiti agli arresti domiciliari, poi sul banco degli imputati con l’accusa di aver favorito l’ingresso clandestino in Italia di circa 900 persone provenienti dal Senegal e dal Marocco, attestando assunzioni lavorative di fatto mai avvenute e in cambio di ciascuna pratica relativa al rilascio del permesso di soggiorno avrebbero preteso la somma di 1.500 euro. Il processo con rito abbreviato si è chiuso oggi con due condanne e un’assoluzione. Sono stati condananti: a 5 anni e un mese di reclusione Antonio Romano, di 54 anni, titolare di una azienda agricola di Leverano, e a 3 anni e 4 mesi Paola Tarantino, di 48, proprietaria di un’attività ristorativa di Monteroni di Lecce, assistiti rispettivamente dagli avvocati Salvatore Musco e Mariangela Calò. E’ stato invece assolto «per non aver commesso il fatto" Gabriele Madaro, di 27 anni, titolare di una ditta edile a Monteroni, assistito dall’avvocata Francesca Conte.

La sentenza (le cui motivazioni saranno depositate entro 90 giorni) è stata emessa dal giudice del tribunale di Lecce Stefano Sala, che ha escluso tutte le aggravanti contestate dalla pm Patrizia Ciccarese che aveva chiesto la condanna a 5 anni per tutti e tre gli imputati.

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