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Lecce, l'opposizione torna alla carica: «Manca il bando pubblico nuove assunzioni illegittime»

Gaetano Gorgoni

Dopo aver assunto i 58 vincitori del recente concorso per amministrativi, la nuova amministrazione ha deciso di seguire la strada dell’assunzione di lavoratori già esperti

L’opposizione torna alla carica e presenta istanza di annullamento in autotutela delle assunzioni disposte in questo mese dal Comune «perché illegittime». Lecce Città Pubblica punta il dito sul fatto che manca il bando pubblico e che «c’è un conflitto di interesse» dell’assessore all’Urbanistica, Gianpaolo Scorrano, che ha votato la delibera che, di fatto, favorisce l’assunzione della moglie attraverso la scelta della procedura di mobilità.

Dopo aver assunto i 58 vincitori del recente concorso per amministrativi, la nuova amministrazione ha deciso di seguire la strada dell’assunzione di lavoratori già esperti. Il centrosinistra, però, ha subito stigmatizzato la scelta di non far scorrere le graduatorie e ci ha visto dietro interessi personali, pur ammettendo che si tratta di un percorso legittimo. Ma, ieri, il gruppo consiliare di Lecce Città Pubblica ha scritto al segretario generale del Comune di Lecce una pec in cui chiede l’annullamento in autotutela della delibera del 5 dicembre 2024 e degli atti conseguenti sulle procedure di mobilità che hanno portato al trasferimento a Palazzo Carafa di 11 dipendenti provenienti da altre amministrazioni. La richiesta è di procedere con l’avviso pubblico «da pubblicizzare» in maniera efficace: «Il dirigente dell’ufficio personale, ricevuto l’indirizzo della giunta, invece di procedere allo scorrimento della graduatoria, procede alla nomina della commissione senza emanare alcun avviso pubblico. In risposta ad una precisa interrogazione sull’argomento, viene messo nero su bianco dall’assessore al ramo che “non è previsto alcun bando di mobilità” essendo sufficiente un accordo diretto tra le amministrazioni interessate».

Ma i consiglieri comunali Carlo Salvemini, Silvia Miglietta e Sergio Della Giorgia spiegano che questa è «la prima clamorosa illegittimità», perché l’articolo 51 del regolamento sul reclutamento del personale «specifica che il passaggio diretto di un dipendente da un’altra amministrazione può avvenire solo nella modalità di interscambio, ossia solo assumendo personale in entrata con contestuale trasferimento di personale in uscita». Quindi una specie di scambio di dipendenti a parità di ruoli. In tutti gli altri casi è necessario un bando del Comune, fissando preventivamente requisiti, competenze richieste e posti disponibili, secondo LCP. Gli amministrativi, invece, sono stati assunti con un colloquio conoscitivo, senza scambio di lavoratori tra amministrazioni.

I tre consiglieri di minoranza insistono: «La delibera di giunta del 5/12 è viziata da conflitto d’interesse. La Giunta Poli approva lo schema di accordo con altri enti per l’avvio della procedura di interscambio (anche se non sarà realizzato alcuno scambio) il 5 dicembre del 2024, scrivendo in istruttoria “che sono pervenute presso questo Ente diverse richieste di mobilità”. Fra queste richieste, c’è anche quella, protocollata il 28 novembre 2024, di un parente entro il quarto grado di un componente della Giunta (nello specifico, il coniuge di un assessore), che ha dato il nulla osta alle assunzioni. Qui, la legge è molto chiara. L’art. 78, comma 2, del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali dispone che gli amministratori comunali devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado informando l’organo competente».

La delibera di giunta non riporta astenuti o assenti, ma Scorrano si sarebbe dovuto astenere, secondo LCP: «Un simile vizio inficia l’intero provvedimento».

La minoranza chiede che si dia ad una più ampia platea la possibilità di chiedere il trasferimento ripartendo da un bando pubblico.

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