Il caso
Case popolari a Lecce, un’emergenza senza fine: aspettano in 727, ma c’è solo un alloggio
La dirigente: «Serve una graduatoria a parte per le persone con disabilità»
LECCE - Sono 727 i nuclei familiari residenti nel capoluogo salentino inseriti nella graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare. Una graduatoria peraltro aggiornata a novembre 2023 e approvata l’anno successivo. Il che fa presupporre che la lista potrebbe essersi nel frattempo allungata.
Ma l’attesa pare avere tempi tutt’altro che brevi se si considera il numero esiguo (ed è un eufemismo) di alloggi disponibili.
La questione è stata affrontata ieri mattina a Palazzo Carafa nell’ambito della Commissione Servizi sociali, sotto la presidenza di Tonia Erriquez.
I numeri sono drammatici. Ad oggi infatti - ha spiegato la dirigente dell’ufficio competente, Anna Rosa Sanapo - è disponibile per essere riassegnato un solo appartamento. Peraltro, considerate le metrature così come previste dalla legge, adatto ad una sola persona.
L’appartamento, è stato spiegato, è già libero: si sta solo procedendo ad una ricognizione sulla agibilità per poi portare a termine tutti gli adempimenti burocratici necessari. Per tutto il resto, non c’è nulla. Un altro dato rilevato riguarda gli stranieri residenti a Lecce e la loro necessità di abitazione: la percentuale di richiedenti un alloggio popolare da parte degli stranieri è aumentata del 40 per cento.
La dirigente ha poi aggiornato la commissione sui cantieri aperti: 20 gli alloggi che si stanno completando in via Birago; 28 quelli previsti in via Calore dove il cantiere ha ripreso i lavori da poche settimane; 12 gli alloggi previsti in via Codacci Pisanelli, dove però il cantiere al momento è fermo. Tempi lunghi quindi che inevitabilmente renderanno la situazione ancora più drammatica.
E non è tutto. La responsabile dell’Ufficio casa ha infatti posto il tema degli scambi degli alloggi. Esistono infatti situazioni di famiglie cui era stata assegnata una casa attrezzata per problemi di disabilità che nel frattempo sono stati, per le ragioni più varie, superati. E, di contro, nuclei familiari che in questo momento necessitano di appartamenti accessibili per problematiche sopraggiunte in anni successivi alla prima assegnazione. «Forse è il caso - ha chiuso la Sanapo - di redigere per questo una graduatoria a parte».