CORSANO - L’ufficio postale resta ancora chiuso, il sindaco scrive al Prefetto mentre i cittadini si organizzano con una raccolta firme e una manifestazione.
A scatenare i malumori dei residenti e dell’Amministrazione comunale è stato l’ennesimo rinvio della data di riapertura della sede di via Don Minzoni.
In un primo momento l’edificio di Poste italiane venne chiuso dal 5 dicembre al 14 gennaio per consentire l’esecuzione di interventi infrastrutturali legati al progetto Polis, spostando l’utenza nella vicina sede di Alessano.
Una proroga venne annunciata dal 14 al 30 gennaio e il Comune di Corsano, per venire incontro alle esigenze della popolazione, specie quella anziana e in difficoltà, mise a disposizione il servizio gratuito di “taxi sociale”.
Poi l’ulteriore rinvio, questa volta al 26 febbraio, che ha fatto esasperare gli animi.
Il sindaco facente funzioni Francesco Caracciolo aveva chiesto un incontro urgente con la direzione provinciale di Poste, anche in ragione dei notevoli disagi subiti dalla cittadinanza. Non ottenendo risposta si è rivolto al Prefetto di Lecce.
«Poste italiane non risponde alle nostre sollecitazioni – ha spiegato Caracciolo – quindi ieri ho parlato con il prefetto Natalino Manno a cui oggi ho formalizzato una richiesta di intervento urgente. A rendere ancora più critica la situazione – ha evidenziato – sono le estenuanti attese e code che si formano nell’ufficio alessanese, il cui organico è rimasto immutato nonostante il significativo aumento dell’utenza. Chiedo al Prefetto di intervenire presso Poste italiane, al fine di sollecitare l’immediata riapertura dell’ufficio di Corsano».
Dieci tesserati del Pd locale hanno avviato una raccolta firme tra i cittadini, annunciando una manifestazione per sabato.
«Siamo preoccupati delle tensioni sociali che si stanno manifestando, in relazione alla chiusura dello sportello di Corsano. Poste italiane non ha ritenuto necessario adottare misure alternative, come la collocazione di un container o di un camper. Non risulta fruibile nemmeno lo sportello Postamat. I cittadini – stigmatizzano gli esponenti Dem – sono esasperati, offesi, umiliati e trascurati. Chiediamo al Prefetto, alla Procura e alle altre autorità, di vigilare affinché l’interruzione di pubblico servizio venga rimossa immediatamente».
La manifestazione davanti alla sede di via Don Minzoni è stata annunciata per sabato dalle 10 alle 12.