COPERTINO - La grave carenza di personale medico presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Copertino sarà colmata, a turno per un periodo di trenta giorni e tra i più giovani, dai medici delle U. O. di Medicina interna, Geriatria, Chirurgia generale e Cardiologia. Lo ha stabilito con apposita nota il direttore sanitario Carlo Leo in accordo con la Direzione generale della Asl.
«Una disposizione oltremodo discutibile da parte della Direzione medica del nosocomio copertinese che continua a tappare i buchi di una sanità alla deriva» ha dichiarato in una nota il rappresentante provinciale dei Cobas, Giuseppe Mancarella. «La cosa più grave – continua – risiede nel fatto che è passato oltre un anno da quando lo abbiamo denunciato e nulla è stato fatto. L’unica soluzione pensata ed effettuata dalla Direzione medica di Copertino è stata tamponare con ordini di servizio a pioggia usando i dirigenti medici delle Unità operative dell’ospedale per coprire turni che si prevedeva non potessero essere coperti dai dirigenti medici del Pronto soccorso. Ora si è arrivati addirittura agli ordini di servizio».
Secondo quanto sostenuto dai Cobas gli ordini di servizio sarebbero in contrasto con il contratto collettivo nazionale. Oltretutto creerebbero un grave disagio ai dirigenti delle unità operative: questi ultimi sarebbero costretti a loro volta a disporre turni massacranti fino a compromettere l’assistenza ai malati. Insomma, sembra essere la classica situazione del cane che si morde la coda. «La direzione medica – sottolinea il sindacalista - per sentirsi a posto con la coscienza, ritiene di fare quello che vuole dei suoi dipendenti, ignorando qualsiasi diritto lavorativo e mancando di rispetto alla professionalità specifica dei dirigenti.
L’ospedale di Copertino – insiste Mancarella – non può essere la ruota di scorta o peggio ancora il ripostiglio della Asl Lecce, che una politica ultradecennale Lecce-centrica ha completamente distrutto, passando così da uno degli ospedali più efficienti dell’Azienda a un carrozzone in attesa della propria fine». Il sindacalista dei Cobas rinnova quindi l’invito ad un impegno concreto da parte dei vertici aziendali e della politica regionale, facendo presente che non cesserà di denunciare in ogni forma la grave situazione in cui versa l’ospedale di Copertino.