Tribunale
«La mia Procura sarà una squadra», cerimonia di insediamento a Lecce di Giuseppe Capoccia
«Ce la faremo, con l’aiuto del cielo». Ovazione al «maestro» Cataldo Motta
LECCE - «Non sono cambiato. Ho sempre scelto semplicità e concretezza. Sono due capisaldi che ritengo decisivi. E ritengo importante garantire che ciascuno possa vivere in tranquillità e nel rispetto della legge».
È uno dei passaggi del discorso di insediamento del nuovo procuratore capo di Lecce, Giuseppe Capoccia. Ieri mattina in viale De Pietro, nell’aula magna “Vittorio Aymone” della Corte di Appello, si è tenuta la cerimonia, presieduta dal presidente del tribunale, Antonio Del Coco, assieme ai colleghi magistrati Pietro Baffa e Luca Scuzzarella.
Giuseppe Capoccia, già procuratore capo di Crotone, prende il posto di Leonardo Leone de Castris, presente alla cerimonia, da gennaio dello scorso a Bari come procuratore generale. Fino a questo momento, il procuratore capo facente funzioni a Lecce, è stato Guglielmo Cataldi. E proprio Cataldi ieri ha ricordato: «Il nostro maestro è stato Cataldo Motta». Anche Motta era presente in aula, accolto al suo arrivo da un caloroso applauso. «Il grande pregio di Capoccia - ha sottolineato Cataldi - è l’umanità e la capacità di ascolto, anche con il responsabile dei peggiori delitti».
Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, ha dichiarato: «Sono qui per testimoniare la mia gratitudine alla Procura di Lecce. E voglio sottolineare che la nostra è una missione di servizio. Giuseppe Capoccia si inserisce nella linea di continuità con tutti i suoi predecessori e con l’aiuto dei sostituti procuratori, continuerà nell’impegno che ha consentito a questo ufficio l’azione di contrasto alle organizzazioni criminali. Ogni suo passo - ha concluso - sarà sostenuto dal mio ufficio».
Il presidente Antonio Del Coco ha invece letto un messaggio dedicato a Capoccia: «Ho un nuovo compagno di avventura. E lavoreremo bene insieme. Entrambi facciamo parte di quella generazione di colleghi “tosti.” Auguri di buon lavoro».
Ha preso la parola anche l’ex procuratore generale Antonio Maruccia: «Rappresenta una grande soddisfazione prestare servizio nella terra in cui si è nati».
È intervenuto anche il presidente vicario Antonio Francesco Esposito della Corte di Appello, che ha sostituito il presidente Roberto Carrelli Palombi e ha dato il benvenuto a Capoccia.
Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Lecce, Antonio De Mauro, nel suo intervento ha rimarcato «l’esperienza, la prudenza e la temperanza, ispirate dai valori cattolici» come qualità di Capoccia. «Egli troverà un’avvocatura al suo fianco per garantire le libertà dei cittadini». Il presidente della Camera penale Giancarlo Dei Lazzaretti ha espresso la propria stima a Capoccia, augurandogli buon lavoro.
Il nuovo procuratore ha esordito con una battuta: «Una parte di me ha pensato che il Csm avesse sbagliato. È la cosa più bella che potesse accadermi. Non la sognavo nemmeno». Capoccia ha poi evidenziato l’importanza dello spirito di servizio, aggiungendo: «Una giustizia lenta non è tale e non rende onore alle vittime».
Poi il concetto di squadra: «La Procura non è una monade. Ciascuno nell’ambito della sua competenza, deve rendere un servizio condiviso con forze dell’ordine, avvocati e tutte le altre componenti».
E si è rivolto agli operatori dell’informazione, sostenendo «l’importanza dell’esistenza di diversi punti di osservazione perché la realtà si pone ad interpretazione». Pur sottolineando «l’esigenza di evitare il ricorso a sensazionalismo». Infine, ha voluto esprimere un particolare ringraziamento a Guglielmo Cataldi, poiché «ha diretto la Procura in situazioni emergenziali e mi ha accompagnato nei miei primi passi con generosità». Quindi ha concluso: «Le difficoltà ci saranno ma, anche con l’aiuto del cielo, faremo grandi cose».
Il plenum del Csm aveva votato a maggioranza la sua nomina, dopo la proposta da parte della Quinta Commissione, che su Capoccia ha sottolineato: «In quanto al merito è altamente positivo e richiama i pareri formulati in occasione delle periodiche valutazioni di professionalità, ove sono sempre attestati equilibrio, solida preparazione professionale, diligenza e laboriosità».
Per Capoccia si tratta di un ritorno a casa. Dopo avere iniziato la sua carriera a Brindisi è stato per tanti anni a Lecce, come sostituto procuratore. È stato anche magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, coordinando delicate operazioni investigative. Poi, c’è stata la parentesi romana: dal 2005 al 2009 ha diretto l’Ufficio studi per le relazioni internazionali dell’Amministrazione penitenziaria e inseguito, fino al 2010, è stato vice capo dell’Ufficio legislativo del ministro della Gioventù. È tornato a Lecce come sostituto procuratore e nel 2015 è stato nominato procuratore a Crotone. Da ieri guida la Procura salentina.