il caso
Lecce, il giallo dei miasmi maleodoranti: centinaia di segnalazioni, scatta l’allarme
Arpa, Comune e Provincia cercano le cause. Tante ipotesi ma nessuna certezza
Aria irrespirabile e maleodorante e a Lecce scatta l’allarme. Nelle scorse 48 ore sono state registrate in città, soprattutto nelle prime ore del mattino, centinaia di segnalazioni. In tanti si sono chiesti da dove provenisse quella puzza. È stata battuta la pista dei roghi accesi in campagna, magari per bruciare copertoni o teloni di plastica, ma anche quella dei rifiuti speciali i cui fumi, con l’umidità, si sarebbero diffusi nella notte scatenando i miasmi tra Surbo e Lecce. Qualcuno sospetta che si tratti di impianti al lavoro nella notte, ma non ci sono prove. I vigili del fuoco ieri mattina sono intervenuti in via Regina Elena dopo la segnalazione di una fuga di gas, ma è un’altra faccenda.
Anche l’Arpa ha cercato di dare una risposta, ma sostanzialmente tutti brancolano nel buio. Le indagini vanno avanti per risolvere il mistero. Mancano le pattuglie la notte: la polizia locale, dopo le 24 non c’è, le altre forze dell’ordine hanno poche pattuglie e non possono permettersi di andare a caccia di miasmi. Eppure, qualcosa è accaduto. «Gli incendi in campagna sarebbero stati segnalati - dice l’assessore alla Polizia municipale, Giancarlo Capoccia (che è anche un vigile del fuoco di lungo corso) - L’Arpa non ha riscontrato nulla. Tutte le piste sono aperte, anche quella del bitume e dei cantieri a lavoro la notte, che con la bassa pressione e l’umidità potrebbero aver contribuito alla diffusione di emissioni maleodoranti».
L’odore di pneumatici bruciati in diversi quartieri resta un giallo. «All’inizio, qualcuno ha creduto che i cattivi odori provenissero dalla manifattura tabacchi, ma gli accertamenti hanno dato esito negativo - ha affermato l’assessore all’Ambiente di Lecce, Severo Martini - L’Arpa parla di rischio biologico e quindi la guardia resta alta. Abbiamo invitato tutti i cittadini a segnalare altri episodi simili. Abbiamo avvisato anche l’Asl: tutti gli enti preposti sono in campo e noi siamo operativi sempre per capire cosa sia successo».
Il presidente della Commissione controllo, Antonio Rotundo, ha depositato un’interpellanza urgente per chiedere al sindaco se gli accertamenti condotti da parte degli organi competenti e preposti ai controlli abbiano stabilito l’origine del fenomeno e le cause che lo hanno determinato. Inoltre, il consigliere del Pd chiede se Adriana Poli Bortone non ritenga di dover informare costantemente la cittadinanza al fine di rassicurarla in merito alla situazione in corso. «Si è diffusa una forte quanto legittima preoccupazione nella cittadinanza in ordine alla natura dell’inquinamento dell’aria e ai possibili rischi per la salute e per ambiente» scrive Rotundo. Le risposte ufficiali , probabilmente, arriveranno martedì prossimo in consiglio comunale.
Anche la Provincia si è attivata: «Viste le numerose segnalazioni pervenutemi nelle ultime ore, ho immediatamente interessato l’Ufficio Ambiente dell’Ente e la Polizia provinciale, attraverso il suo comandante Alessandro Guerrieri, per verificare l’origine del fenomeno - dichiara il presidente Stefano Minerva - Siamo sempre in prima linea su un tema delicato come l’ambiente, Provincia come sentinella del territorio». Gli uffici provinciali, in stretto contatto anche con l’Arpa, sul cui sito è possibile segnalare le zone maleodoranti, «da subito stanno attenzionando alcune zone periferiche della città, ed attraverso questa indagine conoscitiva si cercherà di capire l’origine del cattivo odore presente nell’aria».
Arpa, per ora, non ha installato centraline mobili di rilevazione. «Potrebbe essere qualche insediamento produttivo, potrebbe esserci stata qualche attività di combustione, ma non è semplice individuare la causa - ipotizza Alessandro Guerrieri, comandante della polizia provinciale di Lecce - Chi commette illeciti ambientali lo fa nella notte. Noi andiamo avanti con le indagini sul territorio».