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Violentata a 14 anni nel bagno della stazione di Maglie: indagati il fidanzatino e un amico

 
Redazione online

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Violentata a 14 anni nel bagno della stazione di Maglie: Procura Minori indaga su due coetanei

l'esterno della stazione di Maglie

Il fatto sarebbe avvenuto qualche giorno fa: la madre avrebbe accompagnato la ragazzina che doveva incontrare un amico in compagnia di un altro giovane. Poi sarebbe scattata la violenza

Mercoledì 28 Agosto 2024, 10:06

18:24

MAGLIE - Inchiesta della procura dei minori di Lecce su una violenza sessuale nei confronti di una 14enne nei bagni della stazione di Maglie (Lecce). Sarebbero indagati due coetanei della ragazzina. La vittima era stata accompagnata dalla madre in stazione per incontrare un amico che era in compagnia di un altro ragazzo. Poi sarebbe avvenuta la violenza. Sono in corso le indagini sull'accaduto anche attraverso l'analisi dei telefoni e delle telecamere di videosorveglianza.

Indagati il fidanzatino e un amico della ragazza

Sono entrambi indagati per violenza sessuale i due minori coinvolti nell’inchiesta della Procura per i minorenni di Lecce sul presunto strupro di una 14enne nei bagni della stazione di Maglie. Uno ha 15 anni ed è il fidanzato della 14enne, l’altro è un amico di 14 anni.

Il pomeriggio dello scorso 28 luglio i due fidanzati, come concordato via whatsapp, si sarebbero dati appuntamento alla stazione ferroviaria di Maglie dove la ragazzina arriva accompagnata dalla madre. Quello che accade in seguito è oggetto di indagine: l’unica certezza è che la mamma, dopo aver ripreso la figlia, si rende conto che la ragazzina potrebbe essere stata violentata e la porta al pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano. Qui la 14enne spiega ai sanitari di essere stata abusata dal fidanzato e dal suo amico. La madre denuncia i fatti ai carabinieri e la Procura avvia un fascicolo che ha portato nei giorni scorsi alla nomina di un consulente incaricato di eseguire accertamenti genetici sui tamponi eseguiti in ospedale con l’estrazione dei Dna. Disposta anche la perizia sui cellulari sequestrati. I due indagati avrebbero riferito ai propri legali di aver avuto un rapporto consenziente. 

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