La situazione

Lecce, in mano agli abusivi 700 case popolari, e ora Donno chiede il pugno di ferro

Maddalena Mongiò

Emergenza a Casarano e Nardò. Il deputato M5S: «Ripristinare la legalità»

LECCE - Emergenza abitativa: in provincia di Lecce circa 700 alloggi popolari sono occupati abusivamente. Lo denuncia il deputato e coordinatore regionale del MS5, Leonardo Donno, che della questione ha fatto una vera e propria crociata che non risparmiò nemmeno l’ex sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi subentrato a una zia assegnataria di alloggio popolare. L’abitazione fu anche ristrutturata in quanto Arca Sud aveva proposto l’acquisto degli immobili agli assegnatari, ma la vendita non fu mai perfezionata e nel frattempo la casa fu abitata dalla figlia dell’allora sindaco che rivendicava il diritto di possesso dell’appartamento. Alla fine l’immobile è stato restituito ad Arca Sud, ma il caso si inserisce nella più vasta platea di persone che, stando a quanto risulta a Donno, detengono abusivamente immobili popolari.

Casarano e Nardò i comuni con le situazioni più critiche e ora Donno preme perché siano sbloccati circa 400 alloggi che potrebbero essere assegnati a chi attende in graduatoria.

Donno spiega: «Il problema delle occupazioni abusive e delle procedure di decadenza, riguardanti le case popolari “ArcaSud” in provincia di Lecce, deve essere affrontato al più presto. Nel corso di questi anni, da quando nel 2019 mi sono occupato della problematica, ho sollecitato più volte le istituzioni coinvolte a intervenire, ma il tema non è stato affrontato in modo radicale. Motivo per cui a oggi non è cambiato molto. La situazione, in generale, in alcuni casi è purtroppo peggiorata. A dimostrarlo l’ultima mia richiesta di accesso agli atti ad Arca Sud di pochi giorni fa, dalla quale emerge la mancanza di un cambio di direzione rispetto al passato: gli immobili occupati senza titolo sono circa 700. Numeri che preoccupano, e se in alcune situazioni si sono verificati lievi miglioramenti, come a Lecce, in altri gli illeciti sono aumentati in maniera preoccupante, come nei comuni di Casarano e Nardò».

Donno considera anche le situazioni di bisogno, ma avanza qualche perplessità: «Per quanto si possano presentare casi di cittadini costretti a gesti disperati come l’occupazione, a causa di diverse difficoltà, bisogna chiedersi quanti siano realmente. Ricordo, ad esempio, il clamoroso caso del sindaco di una cittadina del Leccese che occupava in maniera illegittima un alloggio popolare: un vergognoso caso emerso grazie ai miei approfondimenti. Una volta risolto, Arca è potuta tornare in possesso dell’immobile. Relativamente alle procedure di decadenza, invece, parliamo di persone che avevano i requisiti per ottenere la casa popolare, poi persi per vari motivi, in alcuni casi anche a causa di un reddito alto».

A settembre dello scorso anno Donno ha incontrato il prefetto di Lecce, Luca Rotondi, per chiedergli di intervenire, insieme agli organi competenti, sulle procedure di decadenza che interessano circa 400 immobili. «Questo consentirebbe di affidare centinaia di alloggi a chi ne ha diritto, - insiste il deputato pentastellato - evitando che dietro la gestione delle case popolari si possa infiltrare la criminalità organizzata e la mala politica. Mediante segnalazioni, denunce ed esposti, ho verificato che ci sono persone che non hanno più diritto a occupare questi immobili. Bisogna intervenire, continuerò a sollecitare gli organi competenti, scriverò ancora al prefetto, ai sindaci, e presenterò un’interrogazione parlamentare. Inoltre a settembre intendo riprendere le visite nei comuni, nelle periferie, per parlare con i cittadini esasperati da questa situazione. È urgente ripristinare la legalità».

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