Le urne
Poli Bortone-Salvemini, è l’ora dei veleni: scambio di accuse in vista del ballottaggio
La senatrice paventa favori ad amici. Il sindaco rispolvera Boc, Via Brenta e filobus
LECCE - Nei prossimi giorni, secondo le previsioni meteo, arriverà l’anticiclone Minosse a infuocare la temperatura, ma la politica anticipa un clima bollente. Il centrodestra ha già incassato il favore di Agostino Ciucci, mentre Alberto Siculella annuncerà oggi la sua scelta. Il confronto fra i due candidati sindaco, Adriana Poli Bortone per il centrodestra e Carlo Salvemini per il centrosinistra, è senza esclusione di colpi. Se Poli Bortone allude a presunti favoritismi verso amici e dintorni, Salvemini ricorda il discorso dell’ex sindaco Paolo Perrone all’atto dell’insediamento al Comune di Lecce, quando attribuì la grave situazione finanziaria dell’ente all’eredità lasciata dalla senatrice su Buoni ordinari comunali, palazzi di via Brenta, Lupiae servizi.
Insomma la «questione morale» diventa centrale nel rush finale che porta al ballottaggio di domenica e lunedì.
Poli Bortone accusa: «Il sindaco Salvemini continua a dare numeri, facendo lievitare di giorno in giorno i milioni di euro del Contratto istituzionale di Sviluppo a disposizione per Lecce. Gli comunico - anche se già lo sa, ma fa finta di non sapere - che il Governo, confermato dal ministro Raffaele Fitto, sta rivedendo il Cis per quanto riguarda gli interventi nelle marine. Dev’essere rifatto come d’intesa con i cittadini, non come voluto dagli amici degli amici».
Salvemini, nel corso del comizio in piazza Ludovico Ariosto, l’altra sera, ha abbandonato i toni bassi: «Da oltre un mese si fa riferimento a dossier di delibere, di determine di provvedimenti che alludono a una compromissione dell’interesse pubblico al fine di favorire fatti e situazioni specifiche. Sono mesi che si sostiene che ci siano professionisti incaricati di dimostrare come la situazione economico-finanziaria dell’ente sia diversa da quella che abbiamo ricostruito. Sono mesi che non vedo niente. È stata tirata per i capelli una persona che mi era molto cara: Stefano Salvemini. Mi dichiaro pronto, sin d’ora, ad accompagnare Adriana Poli Bortone alla Procura della Repubblica per consegnare il dossier che ritiene di aver preparato per denunciare le malefatte compiute, durante il mio quinquennio al governo della città».
A supporto di Salvemini, la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone che chiosa: «L’ho detto e lo ribadisco: a Carlo Salvemini io lascerei le chiavi di casa mia. E oggi la nostra casa è la nostra città. Sono quelle della nostra Lecce le chiavi da consegnare. Non lasciamole a quel gruppo di potere che ci ha lasciato una montagna di debiti a partire dai Boc e dal filobus e che ora vuole tornare a Palazzo Carafa e riportarci indietro di trent’anni».
Condita di vetriolo, la campagna elettorale procede a tappe forzate per i candidati sindaco che stanno battendo palmo a palmo la città e le marine.
Per tutta la settimana Salvemini incontrerà i cittadini nei quartieri. Ieri pomeriggio ha parlato in piazza San Michele Arcangelo (Case Magno). Oggi alle 19 sarà in piazzale Bologna nel quartiere Stadio, domani alle 18 a Villa Convento e alle 19 ai Salesiani. Venerdì chiuderà la campagna per il ballottaggio con un comizio in piazza Sant’Oronzo.
Poli Bortone ha annunciato per domani, alle 18.30, un incontro con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in piazzetta Alleanza (vicino piazza Mazzini). Intanto tutti i coordinatori delle 10 liste che compongono la coalizione di centrodestra si sono inalberati per un rimando alla trasmissione «Dillo a Telerama» fatto da Salvemini durante il comizio dell’altra sera: «È stato patetico ascoltare il signore in questione dare la colpa all’amministratore della Lupiae Servizi (Alfredo Pagliaro, ndr) per l’incuria della città, accusandolo di aver fatto campagna elettorale col figlio in combutta con TeleRama che attraverso la rubrica «Dillo a Telerama», lo avrebbe sottoposto a un continuo stillicidio di accuse. Eppure la Lupiae Servizi, per l’uscente, fino a qualche settimana fa era il fiore all’occhiello della sua amministrazione, così come da comunicato ufficiale di fine maggio scorso, ma ha la memoria corta e preferisce le bugie alla verità».
E a difendere Poli Bortone, dalla ricostruzione di Salvemini su vicende giudiziarie che hanno riguardato via Brenta, scende in campo l’avvocata Francesca Conte che avverte come il processo «si è concluso con la sentenza n.733 del 12.03.2018, emessa dal Tribunale penale di Lecce in composizione collegiale, “Assoluzione perché il fatto non sussiste” dal reato di peculato e prescrizione per il reato di “abuso d’ufficio”, reato, peraltro, ormai depenalizzato» e che se la vicenda sarà tirata ancora in ballo scatteranno le denunce.