sanità
Lecce, Pet Tac rotta e spese alle stelle: adesso l'azienda Philips rimborsa la Asl
Si è chiusa con una transazione la rimostranza di Asl Lecce per i disagi subiti dall’utenza e i maggiori costi sopportati dopo la rottura dell’apparecchiatura
Pet rotta per mesi: Asl Lecce ottiene un risarcimento da Philips di circa 600mila euro. Si è chiusa con una transazione la rimostranza di Asl Lecce per i disagi subiti dall’utenza e i maggiori costi sopportati dopo la rottura dell’apparecchiatura.
Dopo una lunga trattativa condotta dal direttore amministrativo Yanko Tedeschi, Asl ha chiesto e ottenuto, 188.093 euro che aveva dovuto sborsare per pagare il noleggio del muletto sostitutivo dal 1° giugno 2023 al 31 luglio dello stesso anno che Philips verserà direttamente alla società di noleggio. Altri 397.916,5 euro a fronte di 214.916,5 euro a titolo di rimborso dei costi sostenuti dall’Azienda Sanitaria per la gestione della propria utenza gestita da una struttura privata ed euro 183mila per il noleggio relativo al periodo che va dal 1° agosto al 30 settembre dello scorso anno. Quest’ultima somma verrà scomputata dalla somma che Asl deve a Philips per il servizio di manutenzione relativo al primo trimestre di quest’anno.
Il fermo macchina si determinò a fine febbraio 2023 e Philips, che ha l’appalto per la manutenzione della pet tac, si attivò per la riparazione. Il guasto si rivelò più complesso del previsto e l’azienda avvisò Asl che la riparazione non era praticabile. Con un fitto scambio di corrispondenza Asl lamentò la mancata riparazione e i danni conseguenti, a partire dal fatto che dovette indirizzare l’utenza verso una struttura privata per far fronte alle urgenze.
La grande macchina, che ha sostituito quella che andò in tilt l’anno scorso, è stata acquistata grazie all’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero previsto con il Pnrr. La Medicina nucleare del «Vito Fazzi» di Lecce vanta alcuni primati. È l’unica pet tac pugliese con doppio turno di lavoro e questo consente di non avere arretrati, se la macchina funziona, cosa che dalla primavera all’estate dello scorso è avvenuto con molti stop per la necessità di riparare la macchina sostitutiva nell’attesa dell’installazione della nuova che permette di rilevare una lesione tumorale di soli 3 millimetri. E nel 2015 la Medicina nucleare del Fazzi vantava di essere la prima struttura pubblica in Puglia ad aver eseguito per prima prestazioni pet tac con F-Fluorocolina (18F-FCH), radiofarmaco che genera un contrasto tra tessuto sano e tessuto tumorale maggiore rispetto a quello ottenuto con l’uso del Fluorodesossiglucosio (18-FDG). E non solo. La pet tac, grazie a nuovi isotopi radioattivi può aiutare nella individuazione di molte malattie tra cui quelle neurodegenerative.