salute

Lecce, è emergenza medici di base: restano sguarniti 46 Comuni nel Salento

Maddalena Mongiò

Entro l’anno serviranno 86 professionisti, ma pare impossibile che Asl Lecce possa reclutarli stante la difficoltà di reperire i professionisti. La Fimmg: «Paghiamo la programmazione sbagliata»

Servono 86 medici di famiglia, in 46 comuni salentini, per l’anno in corso, fra pensionamenti già avvenuti e altri in previsione nel 2024, ma pare impossibile che Asl Lecce possa reclutarli tutti stante la difficoltà di reperire i professionisti. Ne è certo Antonio De Maria, segretario regionale Fimmg, che sottolinea come il sindacato avesse previsto forti criticità sin dal 2017. Sul banco degli imputati c’è sempre il numero chiuso per il corso di laurea in Medicina che non ha tenuto conto del fabbisogno.

Secondo le zone carenti individuate dalla Asl serve un medico a Monteroni, Campi, Novoli, Copertino, Salice Salentino, Porto Cesareo, Melendugno, Cutrofiano, Andrano, Botrugno, Alessano, Castrignano del Capo, Uggiano La Chiesa, Tricase. Due a Lecce, Lizzanello, Veglie, Galatone, Leverano, Galatina, Alezio, Gallipoli, Tuglie, Muro Leccese, Otranto, Santa Cesarea Terme, Casarano, Collepasso, Miggiano, Presicce. Tre a Matino, Ruffano, Taurisano, Corsano, Gagliano del Capo, Salve, Ugento, Surbo, Aradeo, Melissano, Racale, Taviano.

«Quest’anno le zone carenti non saranno coperte interamente - considera De Maria - d’altra parte lo studio prospettico fatto da Fimmg nel 2017, sulla situazione dei pensionamenti, si sta realizzando in pieno. Fino all’anno scorso ci siamo barcamenati, quest’anno - puntualmente – si è verificato quanto avevamo previsto». L’anno scorso, infatti, si trovò la quadra grazie a una serie di convergenze, tra cui il Milleproroghe, in più il numero di medici di famiglia era inferiore essendone necessari 56 su 43 comuni.

Di altro tenore, infatti, l’analisi di De Maria per il 2023 quando definiva la provincia di Lecce un’isola felice: «Non ci saranno problemi a coprire le zone carenti perché, oltre alla graduatoria regionale da cui attingere, c’è la possibilità di copertura - nel caso in cui non si copra tutto il fabbisogno - con i frequentanti il corso di formazione in Medicina generale che avranno una graduatoria specifica e possono essere utilizzati fino a 500, 1.000, 1.500 assistiti, in base all’anno di corso. Se questa procedura non dovesse essere sufficiente per il fabbisogno, c’è il Milleproroghe che consente - espletate tutte le procedure e in assenza di personale collocabile - di chiedere al medico in procinto di andare in pensione di rimanere in servizio sino al compimento del settantaduesimo anno di età e sino a copertura della zona carente».

Fimmg aveva stimato che l’anno nero, per Asl Lecce, si sarebbe determinato dal 2022 quando sarebbero mancati all’appello 63 medici di famiglia, l’anno dopo 111 sino al 2031 quando ne mancheranno 409 e in Puglia 1.570. Da qui a 10 anni, stando ai dati dell’Enpam (la cassa previdenziale dei medici) il 62 per cento dei medici di famiglia andrà in pensione, mentre su base regionale e salentina la quota sale al 70 per cento. Numeri da capogiro a fronte dei corsi di specializzazione che vengono «scansati», se possibile.

E De Maria spiega: «L’anno scorso il numero dei medici che si è candidato per la borsa di studio è stato inferiore rispetto al numero dei posti messi a concorso. Per quest’anno il bando ancora non c’è, ma ritengo che si ripresenterà la stessa situazione e non riguarda solo il corso di formazione specifico, ma anche le specialità ospedaliere. Anche in questo caso il numero di partecipanti è stato inferiore al numero dei posti disponibili. Basti pensare che Cardiologia, una delle branche da sempre più ambite, l’anno scorso ha visto posti non assegnati perché i laureati sono in numero inferiore alle borse di studio per la specializzazione. Stiamo pagando per una sbagliatissima programmazione».

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