Donne e lavoro
Lecce, «Ti sposi? Allora niente assunzione»: così l'azienda fa dietrofront
Emanuela (nome di fantasia) 30enne con due lauree in tasca riporta questa amara testimonianza: non è stata più assunta in un'azienda salentina perché di lì a poco avrebbe dovuto sposarsi
LECCE - L’otto marzo si avvicina. In carniere slogan, dati, appuntamenti, allarmi e risultati della lotta verso la parità di genere. Ventiquattr’ore dopo poi si cadrà di schiena, as usual, sulla realtà. Amara. E lungi anni luce dall’evoluzione. Basta pulire l’obiettivo aperto sulla realtà quotidiana, armarsi di grandangolo e con coraggio e onestà intellettuale fotografare. Impietosi.
Ed ecco che la nostra vicina di casa, la figlioccia, la ex compagna di banco, trova un lavoro e lo perde nel giro di una manciata di minuti sol perché ha deciso di sposarsi e alzare l’asticella di quel dato con segno meno, che racconta di un’Italia che non mette su famiglia, perché costa. Una delle tante – sig! – storie di parità negata arriva da Lecce. Sovrapponibile a tante altre.
In sintesi: colloquio (discutibile), contratto di lavoro da firmare e dietrofront dell’azienda poco dopo aver appreso che la futura dipendente è a un passo dal matrimonio, e magari vuol pure diventare madre.
Emanuela (nome di fantasia), poco più di trent’anni, percorso di studi brillante, due lauree in tasca ed esperienze lavorative accumulate, esame dopo esame, ha rotto la routine di un giorno qualunque con un messaggio vocale.
«Sono mortificata, incaxx…ata, imbarazzata». Parlava veloce, intrisa di agitazione, delusa come chi è già stata delusa più volte. Dopo una serie di contratti ed esperienze a tempo, si era rivolta ad un’agenzia interinale ed era stata contattata per una valutazione propedeutica ad una assunzione.
«Ho sostenuto due colloqui, per quella azienda. Domande su studi ed esperienze, non ho ritenuto di dire che in estate mi sposerò, perché si tratta di dettagli privati che non volevo condividere con estranei che peraltro a mio avviso non inficiano la capacità professionale di un lavoratore». A seguire la chiamata da parte dell’agenzia di riferimento...