In città
Asl Lecce sfrattata per debito di 1.400 euro: battaglia legale con proprietari immobile
Chiamata in causa dagli eredi, deve dare conto del mancato pagamento o dimostrare di non dover versare le somme
LECCE - Sfrattata per morosità, Asl Lecce deve difendersi dinnanzi al giudice. Alla Asl salentina è stato ingiunto lo sfratto per un debito di circa 1.400 maturato per un immobile in locazione a Campi Salentina che ospita il SErD.
Chiamata in causa dagli eredi del proprietario, deve dare conto del mancato pagamento o dimostrare di non dover versare le somme.
A difendere la Asl sarà Marta Settimo, legale interno convenzionato, con un mandato che si estende anche alle successive fasi del giudizio e comprende tutta l’eventuale successiva attività finalizzata al recupero delle somme derivanti da una sentenza favorevole all’Asl.
L’incarico comporterà a carico del bilancio della Asl unicamente gli oneri derivanti dalle spese processuali e di contributo unificato.
L’immobile oggetto del contendere è una palazzina con contratto di locazione che l’allora proprietario aveva dato in locazione alla ex Unità Sanitaria Locale Le/2 di Campi Salentina. La struttura doveva accogliere gli uffici di Igiene pubblica o per altri servizi ed uffici per un canone di locazione di 15.493,71 euro annui.
Successivamente gli uffici furono riorganizzati e l’ufficio di Igiene pubblica che si trovava al piano terra del fabbricato fu trasferito nell’ex ospedale, mentre al primo piano rimase il SErD. A quel punto fu rinegoziato il canone d’affitto riducendolo a 500 euro mensili per il primo piano.
Ma non tutto è filato liscio visto che ora gli eredi lamentano il mancato pagamento di 1.384,75 euro per fatture dell’Acquedotto pugliese non pagate. Così a novembre dello scorso anno Asl si è vista recapitare la chiamata in causa per morosità e contestuale citazione per la convalida nonché domanda d’ingiunzione di pagamento (ex art 658 del codice di procedura civile) per la somma non corrisposta e per quanto maturerà sino al rilascio dell’immobile, oltre agli interessi legali.
La cifra è davvero poca cosa e bisogna vedere se si è trattato di una svista da parte della Asl o se, invece, la somma non deve essere corrisposta, ma stando a chi ben conosce il distretto socio-sanitario di Campi Salentina dietro l’azione degli eredi ci sarebbe l’intento di pungolare l’Azienda sanitaria salentina affinché sia rinegoziato il contratto in termini economicamente più interessanti.
Al momento del trasferimento dell’ufficio di Igiene pubblica fu deciso di mantenere il primo piano per dare al SErD una struttura autonoma, cosa che non sarebbe stata possibile se anche questi uffici fossero stati trasferiti nell’ex ospedale, ma gli eredi - alla morte del proprietario avvenuta circa due anni fa - hanno espresso la volontà di rinegoziare il contratto d’affitto ampliandolo anche al piano terra.
Il direttore del distretto socio-sanitario ha espresso parere favorevole, ma la questione è ancora al vaglio dell’area del Patrimonio e quindi la mossa degli eredi potrebbe essere, come ritengono i ben informati, un modo per accelerare le decisioni in favore di una locazione che comprenda tutti e due i piani del fabbricato.