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Processo Bcc Terra d'Otranto: condannato l'ex sindaco di Carmiano, cade l'accusa di mafia

 
Redazione online

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Lecce tribunale nuova

Assolti in cinque: il castello accusatorio non regge. Giancarlo Mazzotta: «Riconosciuta la mia estraneità ad ogni sodalizio criminale, che ho sempre combattuto»

Lunedì 13 Novembre 2023, 17:59

LECCE - Cinque assoluzioni e una condanna per il processo alla Bcc di Terra d'Otranto. A finire condannato a due anni e mezzo è l’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta,  ma con l'esclusione dell’aggravante mafiosa.

La sentenza è stata emessa dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Lecce che oggi si sono pronunciati sui presunti illeciti commessi nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto del maggio 2014, per il quale la Procura di Lecce aveva ipotizzato il condizionamento della Sacra corona unita.

Gli imputati rispondevano, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentata e consumata, e tentata concussione. Tra gli imputati anche Saulle Politi, 47 anni, già condannato per associazione mafiosa, e Giovanni Mazzotta, 56 anni, considerato vicino al clan Tornese della Scu. Entrambi sono stati assolti così come Maria Grazia Taurino, Luciano Gallo, Ennio Capozza.

Giancarlo Mazzotta, invece, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione. L’ex sindaco all’epoca socio e amministratore di fatto della banca, è stato ritenuto responsabile per un unico capo di imputazione relativo ad un episodio di tentata concussione legata al rinnovo delle cariche del cda.

I giudici hanno disposto il non lungo a procedere per gli altri capi di imputazione, riqualificati in violenza privata, perché, escluse le aggravanti, gli stessi sono estinti per prescrizione.

Il pm della Dda Carmen Ruggiero aveva chiesto invece una condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione per l’ex primo cittadino. E’ stata rigettata la richiesta di condanna al risarcimento avanzata dalle parti civili.

«Con l’odierna sentenza - ha dichiarato l'ex sindaco Mazzotta dopo la lettura del dispositivo -  il Tribunale di Lecce ha nettamente riconosciuto la mia assoluta estraneità rispetto a qualsiasi sodalizio criminale, escludendo l’aggravante mafiosa contestata dalla Procura di Lecce ed assolvendomi da tutte le principali accuse del cosiddetto processo “Cerchio”».

«Dopo che già il Giudice dell’udienza preliminare aveva escluso l’esistenza di indebite interferenze sull’assemblea della BCC in occasione delle elezioni del 2014 - continua Mazzotta -  ecco che anche il Tribunale ha fatto giustizia di un infondato teorema accusatorio che per quasi dieci anni ha gettato discredito sulla mia reputazione di uomo, di imprenditore e di politico, con gravissime ripercussioni sulla mia vita personale, nonché sull’amministrazione del Comune di Carmiano e della Banca di Credito Cooperativo Terra d’Otranto».

Per l'imprenditore ed ex amministratore la questione non si chiude qui. «Non entro nel merito dell’unico episodio per cui è stata affermata la mia responsabilità - dice infatti -  trattandosi di un fatto che neppure la Procura aveva connotato in termini mafiosi e che riguarda unicamente conflitti interpersonali animati da storiche inimicizie. Anche per tale episodio, su cui sono state del resto acquisite testimonianze molto discordanti proprio nel corso del processo, confido peraltro di fare chiarezza nel successivo giudizio di appello. Ciò che oggi conta è che torno finalmente ad essere un uomo libero dal peso di un’accusa gravissima ed infamante che non mi appartiene, e che vede finalmente riconosciuto non solo la mia lontananza dalla cultura mafiosa, ma anche il mio attivo impegno proprio nel contrasto della criminalità organizzata: un impegno che ha sempre contraddistinto la mia attività pubblica e privata, come dimostrano – oltre all’assoluzione odierna – anche le ultime vicende giudiziarie relative alle operazioni antimafia che stanno ristabilendo la verità, e che vedono Giancarlo Mazzotta come persone offesa».

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