Verso il voto
Il centrodestra a Lecce: Lisi, Pagliaro o Poli? Si deciderà a Roma
La coalizione si è riunita al Tiziano per scegliere il candidato sindaco. «Siamo coesi e uniti, pronte 17 liste»
LECCE - La porta della sala Raffaello dell’Hotel Tiziano, la cornice scelta dal centrodestra per il confronto sul candidato sindaco da lanciare nella corsa alle primarie, resta chiusa per tutto il tempo dell’incontro. Circa un’ora e mezzo, in cui l’ingresso della sala è sorvegliato dall’interno da un piantone, con il compito di evitare spifferi e fughe di notizie a lavori ancora in corso. Quando la porta si apre definitivamente il coro è unanime: il centrodestra è compatto, e qualunque sarà il nome, al culmine delle operazioni, l’unità regnerà sovrana.
I candidati restano i tre della rosa in circolo da giorni: Adriana Poli Bortone, Ugo Lisi e Paolo Pagliaro. L’ultimo dei quali – Pagliaro – proprio ieri ha formalmente dato la disponibilità alla corsa a Palazzo Carafa. Tra loro c’è il prossimo candidato sindaco del centrodestra. Tutti e tre, si è ribadito infatti fin dall’apertura del vertice, sono confacenti all’identikit individuato dalla coalizione per il candidato ideale: un politico, dal profilo identitario e che abbia le carte in regola per mettere tutti d’accordo e giocarsi la partita delle amministrative in maniera competitiva. «Chi più, chi meno», dice il senatore leghista Roberto Marti davanti ai microfoni, ad incontro terminato. Rimarcando quanto detto anche all’interno della sala, dove il suo è stato l’intervento più accorato nella direzione di un’unità a qualunque costo a prescindere dal candidato che sarà – sul quale l’ultima parola spetta comunque ai vertici nazionali.
Le voci degli interlocutori sono tutte d’accordo nell’evidenziare come questo sia il momento giusto per sfilare la città al centrosinistra: vuoi per la presenza in ruoli apicali di politici dell’area – non ultimo Fitto, cui, dicono da dentro, spetta un giudizio importante sul nome da consegnare ai cittadini – vuoi per le divisioni nel centrosinistra, «alle prese con primarie farsa e con un esecutivo che scontenta», affermano al tavolo. Dove, ancora, si riferisce anche di personalità dell’attuale amministrazione in dialogo con il centrodestra per contrapporsi a Salvemini. Dei tre possibili candidati, solo Ugo Lisi non è presente: riferiscono i maggiorenti, perché il vertice era riservato agli esponenti con un ruolo specifico in partiti e movimenti dell’area. Un’assenza, la sua, che comunque porta Adriana Poli Bortone a lasciare i lavori in anticipo. «Mi hanno chiamato perché faccio parte del gruppo consiliare, però – dice l’ex senatrice - in assenza di uno dei tre disponibili a candidarsi non era gradevole continuare a restare. Io li ho invitati ad essere molto sereni nel giudizio e a restare coesi, ma soprattutto ho rimarcato l’esigenza di liste fatte bene. Poi c’è il tavolo nazionale alla fine che decide».
Soddisfazione dal deputato Fdi Saverio Congedo. «Sono assolutamente soddisfatto e fiducioso dell’esito di questo incontro perché – dice - abbiamo consentito a tante espressioni civiche che non hanno dei riferimenti nei partiti nazionali di avere voce. C’è un centrodestra allargato: oltre ai partiti tradizionali, ci sono movimenti e associazioni che vogliono contribuire sotto il profilo programmatico».
Dello stesso tenore le parole di Alessandro Colucci di Noi Moderati. «Il metodo Puglia è esemplare per tutta Italia. Il centrodestra che si unisce, che dialoga insieme ai civici scegliendo una caratteristica rispetto ai tre nomi che sono emersi: un politico, ossia chi conosce la macchina amministrativa e le problematiche della città».
Anche da Marti soddisfazione per un centrodestra che rema in un’unica direzione. «Tutti e tre i candidati godono di ottima stima del tavolo provinciale e cittadino. Si sono ufficializzate 17 liste compresi i partiti politici: realmente un grande passo in avanti. L’identikit è dell’unità del centrodestra a tutti i costi. Mai vista una riunione negli ultimi anni così coesa e unita. Tutti e tre i candidati sono identitari, chi più chi meno. Identità significa che non abbiamo pescato dalla società civile, ma sono tutti e tre esposti a livello politico da moltissimi anni. Questa – chiude - oggi è una vittoria».
«Obiettivo comune – scrive il centrodestra unito in una nota a margine dell’incontro - è di dare alla citta di Lecce un nuovo buon governo di centrodestra in sintonia con le aspettative dei leccesi e dare risposte concrete alle ambizioni di un capoluogo che negli ultimi anni ha perso vitalità e smalto».