LECCE - Lesioni gravi alla mano per l’esplosione di un petardo inesploso, ricorso in appello dopo che il giudice aveva respinto la richiesta di risarcimento di quasi un milione di euro.
I fatti risalgono a dieci anni fa, esattamente al 2 gennaio 2013, quando un minore ha subìto lesioni ad una mano a causa dell’esplosione di un petardo rimasto inesploso. Dato il periodo, è verosimile che si trattasse dei botti delle festività di fine anno.
I genitori hanno presentato al Comune richiesta di risarcimento danni per 996.526 euro, arrivando a citare in giudizio l’amministrazione di Palazzo Carafa, ritenendola l’unica responsabile di quanto accaduto al bambino.
Il giudice si è espresso con la sentenza del Tribunale civile di Lecce del 28 marzo scorso, all’esito del giudizio, rigettando la domanda del genitore. Quest’ultimo, però, ha ritenuto di dover andare avanti per vedersi riconoscere le ragioni, presentando ricorso alla Corte di Appello di Lecce per chiedere la riforma integrale della sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Lecce, ipotizzando anche la responsabilità del Ministero dell’Interno, singolarmente o in solido.
La richiesta dei danni è rimasta quella quantificata in 996.526 euro, «ovvero nella misura maggiore o minore ritenuta di Giustizia, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dal dì del fatto all’effettivo soddisfo, con vittoria di spese ed onorari per entrambi i gradi di giudizio».
Il Comune ha stabilito l’opportunità di resistere innanzi alla Corte di Appello.