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Lecce, un indagato per stupro sulla studentessa suicida: «Un selfie dopo le violenze». La messa in ricordo di Julie

 
Fabiana Pacella

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Fabiana Pacella

Lecce, suicidio della studentessa: un 19enne indagato per stupro

È un 19enne di Ceglie Messapica: «Ma lei era consenziente»

Giovedì 26 Ottobre 2023, 06:31

27 Ottobre 2023, 08:12

LECCE - Un ragazzo di 19 anni indagato per violenza sessuale, una famiglia in bilico sull’asse Francia-Salento in attesa del nulla osta al rilascio della salma di una figlia vista viva, l’ultima volta, e che ora non c’è più. E retroscena che in parte raccontano il contesto in cui è maturata una vicenda su cui riflettere per chiedersi se tutto ciò che si poteva fare per proteggere Julie, morta suicida a 21 anni domenica scorsa in un appartamento di via Pappacoda a Lecce, è stato fatto a tutti i livelli.

Il ragazzo con cui ha passato la serata, in casa, due giorni prima di togliersi la vita, originario di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, è stato rintracciato e ascoltato dagli agenti della Squadra mobile. L’indagine a suo carico, con una accusa pesante, è un atto dovuto a tutela sua e della verità che questa amara storia reclama...

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LA MESSA IN RICORDO DI JULIE

Su iniziativa di un gruppo di studenti e studentesse, l’Università del Salento ha organizzato una Messa di commiato per la studentessa tragicamente scomparsa nei giorni scorsi. La Messa sarà celebrata oggi, 26 ottobre 2023, alle ore 19 nel Duomo di Lecce.

L'AUTOPSIA: NESSUN SEGNO DI COLLUTTAZIONE

La morte è avvenuta per asfissia da impiccagione, e sul corpo non sono emersi segni di colluttazione e ferite, al di fuori dei segni del laccio stretto intorno al collo. Sono questi due degli elementi emersi dall’autopsia che si è conclusa poco fa sul corpo della studentessa 21enne francese trovata impiccata domenica sera nell’appartamento in cui viveva a Lecce. L’autopsia è stata eseguita dal medico legale Alberto Tortorella e da una genetista forense. Non erano presenti durante l’esame consulenti nominati dall’indagato, il 19enne del Brindisino, accusato di violenza sessuale e istigazione al suicidio.

La studentessa il 19 ottobre scorso, quattro giorni prima del suicidio si era recata al pronto soccorso raccontando di aver subito abusi sessuali. A breve i genitori della studentessa sono attesi presso la Camera mortuaria del Fazzi di Lecce per il riconoscimento. In precedenza, a quanto si appende, sono stati ascoltati in Questura. 

IL 19ENNE RESPINGE LE ACCUSE: «NON C'E' STATA ALCUNA VIOLENZA»

Avrebbe confermato ai poliziotti il rapporto sessuale, escludendo, però, ogni tipo di violenza. «Il rapporto era consensuale», ha detto. E’ quanto ha raccontato agli investigatori, come riferiscono fonti della difesa, il 19enne del Brindisino indagato per violenza sessuale e istigazione al suicidio nell’inchiesta per la morte della 21enne francese trovata impiccata domenica sera nell’appartamento in cui viveva a Lecce. Al momento il giovane, difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda, ha rilasciato solo dichiarazioni spontanee ai poliziotti durante le fasi del sequestro del telefonino: non è stato quindi sottoposto ad interrogatorio.
Secondo quanto riferito dal legale, i due si sarebbero conosciuti tra i locali della movida leccese il 18 ottobre. Con loro c'era anche una studentessa bielorussa che - ritiene la difesa - avrebbe assistito per strada al clima disteso tra il 19enne e la studentessa francese. Poi i due sarebbe saliti nell’appartamento dove viveva la 21enne. Prima di lasciare la casa il giovane si è scattato un selfie, chiarisce la difesa, «in assoluta buona fede».

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