SAN CASSIANO - Tante offese e una ferita al labbro. Una insegnante elementare che - forse in uno scatto d’ira - aveva lanciato ferendo al labbro il suo piccolo allievo, risponde di «lesioni personali aggravate dall’abuso dei poteri inerenti la pubblica funzione».
A Novembre, la maestra - orginaria di Tricase - dovrà comparire dinanzi al giudice.
L’imputata avrebbe apostrofato un bambino di terza elementare con il termine «fallito» dopo avergli di tradurre una frase in inglese. Come se non bastasse, gli avrebbe poi lanciato un diario contro.
L’episodio contestato risale al 21 gennaio del 2021 ed è avvenuto in una scuola elementare di San Cassiano. L’insegnante, nel frattempo, è stata trasferita.
A denunciare l’accaduto erano stati i genitori del piccolo, tornato a casa con il labbro gonfio. Assistiti dall’avvocato Andrea Petracca, si presentarono in caserma a Nociglia per denunciare il tutto ai carabinieri anche se il figlio non raccontò subito la vicenda a mamma e papà. In un primo momento, i genitori pensarono ad un herpes o qualcosa del genere. Ma i genitori dei compagni di classe, che avevano saputo dai loro figli cosa in realtà era accaduto, raccontarono alla madre del comportamento tenuto dall’insegnante. Solo allora il bambino ha ammesso che le cose erano effettivamente andate in quel modo.
Stando a quanto sarebbe emerso dalle indagini, l’insegnante avrebbe detto a quel punto: «Mi hai rotto le scatole, sei un fallito, resterai sempre senza lavoro».
Il piccolo, sanguinante al labbro dopo che il diario lo aveva colpito, chiese aiuto ma la docente sarebbe rimasta indifferente e come se non bastasse - sempre secondo le indagini - aggiunse «di finirla perché gli era andata sin troppo bene».
Solo quando la madre del piccolo ha appreso dagli altri genitori la vicenda, insieme con il marito ha varcato la soglia della caserma per denunciare l’accaduto.
È stata la sostituto procuratore Giorgia Villa ad occuparsi del caso. La maestra, difesa dall’avvocato Stefano Palma, potrà ora raccontare al giudice la sua versione dei fatti.
Il processo inizierà a novembre davanti alla giudice monocratica Valeria Fedele così come disposto dal collega Fabrizio Malagnino nel corso dell’udienza predibattimentale.