LECCE - La Guardia di Finanza scopre 43 presunti indebiti percettori del reddito di cittadinanza. I militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Lecce, nell’ambito della costante attività di controllo economico del territorio, hanno condotto, nell’ultimo periodo, un’intensa azione di servizio volta al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, che ha permesso di individuare 43 soggetti che avrebbero illegittimamente richiesto ed ottenuto il reddito di cittadinanza.
I percettori indebiti del sussidio sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lecce per le ipotesi di utilizzo di «dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere» e contestualmente sono stati segnalati alla Direzione provinciale Inps per il recupero delle somme già erogate, che ammontano a circa 400.000 euro.
I controlli hanno interessato tutto il territorio della provincia salentina.
È da precisare che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata qualora intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
I militari sottolineano che il contrasto alle frodi nei settori previdenziale e assistenziale mira a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto.
D’altra parte, nei mesi scordo la Guardia di finanza ha intensificato anche l’attività di contrasto all’economia sommersa, scoprendo trenta lavoratori in nero tra giugno ed agosto.
In particolare, nella zona di Gallipoli, hanno individuato attività ricettive che impiegavano lavoratori non regolari, alcuni dei quali, tra l’altro, risultati - manco a dirlo - percettori di reddito di cittadinanza. I finanzieri hanno, inoltre, sottoposto a controllo diversi soggetti commerciali nei cui confronti è stato riscontrato l’omesso rilascio della ricevuta e dello scontrino fiscale ovvero la mancata installazione del registratore telematico.
È stata rivolta attenzione anche al fenomeno dell’evasione immobiliare, con particolare riguardo alle case vacanze in affitto, concentrando i controlli su cinque interventi. Di particolare rilievo, sono stati due casi di evasione fiscale per affitti non dichiarati al fisco per oltre 40.000 euro.
Nel mese di giugno, si diceva, sono stati scoperti altri 18 lavoratori in nero. I finanzieri della Tenenza di Leuca, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, avevano effettuato una serie di interventi ispettivi nei confronti di ristoranti, pub, hotel, b&b, cantieri edili ed altri esercizi commerciali, operativi sul litorale jonico, che hanno consentito di individuare 8 soggetti intenti a prestare la propria attività lavorativa totalmente in nero. I successivi accertamenti hanno permesso alle Fiamme gialle di rilevare come uno dei lavoratori in nero fosse anche percettore di reddito di cittadinanza. Ulteriori controlli sono stati effettuati dalla Tenenza di Porto Cesareo nei confronti di pizzerie e ristoranti a in Nardò e Copertino, conclusisi con l’individuazione di ulteriori 10 lavoratori in nero e 4 lavoratori irregolari.