LECCE - Papà fuori dalla sala parto: monta la protesta, ma Asl Lecce rimane ferma sul punto.
Polemica di vecchia data messa in sordina dalle restrizioni Covid che regolamentavano l’accesso in reparto per evitare il propagarsi di infezioni, ma che torna alla ribalta ora che non ci sono più vincoli di igiene pubblica.
Da qui le rimostranze dei papà ai quali di notte non è concesso di assistere al parto della compagna o moglie.
Asl Lecce sul punto è netta: «Accesso visitatori ore notturne Ostetricia e Ginecologia Vito Fazzi di Lecce. Elasticità nella gestione degli accessi. Limitazione a sole assistenti donne per garantire riservatezza alle pazienti».
In pratica durante le ore notturne nel Reparto di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi di Lecce hanno accesso solo le assistenti.
Il motivo è presto detto: «Al di là delle disposizioni scritte, riguardanti gli orari di accesso degli assistenti nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi di Lecce, c’è molta elasticità da parte di tutto il personale.
Pertanto, eccetto che durante la terapia e il giro visita, l’ingresso nel reparto di degenza è alquanto libero (ovviamente sempre nel rispetto di un visitatore per degente). Ovviamente, nelle ore notturne, anche per garantire riservatezza alle degenti, si preferisce far accedere solo assistenti donne. Questo anche in considerazione del fatto che sempre più frequentemente accedono pazienti che per motivi culturali, religiosi, sociali, sono contrarie alla presenza maschile, anche nelle ore notturne».
Difficile dire se la motivazione acquieterà gli animi. La richiesta dei papà di assistere alla nascita del proprio figlio è una prassi in aumento visto che cresce il numero di uomini che intende sostenere la partner nel momento più importate della loro vita, ossia la nascita di un figlio. Una vicinanza caldeggiata anche dagli psicologi per la funzione di sostegno e aiuto che il futuro papà può svolgere. Stare accanto alla propria compagna o moglie vuol dire fare in modo che le richieste della donna vengano ascoltate e, se possibile, accolte dal personale della struttura. Dovrà comunque essere un papà armato di pazienza in grado di accettare improvvisi malumori e momenti di rabbia o frustrazione senza offendersi o scoraggiarsi. In alcuni casi è utile la sola presenza silenziosa, specie quando arriva il momento della nascita con tutto lo sforzo che comporta.