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«Ti va una birra?» ma poi cerca di abusare di lei: condannato a due anni

 
Vincenzo Sparviero

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Vincenzo Sparviero

«Ti va una birra?» ma poi cerca di abusare di lei: condannato a due anni

Chiuso il processo a carico del presidente di una associazione di volontariato. L'uomo le avrebbe inviato un messaggio per chiedere «scusa» e dirle che «forse doveva fermarsi»

Giovedì 18 Maggio 2023, 13:10

13:11

LECCE - Facevano parte della stessa associazione di volontariato. Nulla che lasciasse presagire quanto denunciato da una donna che ha fatto finire sotto processo il «suo» presidente per un abuso sessuale.

Eppure, la presunta vittima - che abita in una località balneare dello Jonio e che conosceva bene l’uomo - si era sempre fidata di lui, che aveva venti anni più di lei ma che considerava anche un amico, al quale si era spesso confidata.

Accade però che una sera di agosto del 2020, il presidente - che vive in un paese vicino a quello della vittima - le chiede di uscire per bere una birra in un locale della zona. L’uomo andò a causa sua a prelevarla per poi raggiungere insieme un posto dove trascorrere la serata.

Stando alla denuncia, anziché dirigersi verso una località di mare, il percorso sarebbe stato cambiato per una stradina di campagna, dove - mentre i due erano in auto - l’uomo avrebbe cercato di abusare dell’amica, senza riuscirci per la ferma reazione della donna.

Dopo tale episodio, l’uomo è stato condannato a due anni di reclusione con l’accusa di violenza sessuale aggravata, Per lui il pubblico ministero aveva chiesto tre anni. In ogni caso ha beneficiato della pena sospesa e e della non menzione.

La sentenza è stata emessa dal giudice Angelo Zizzari, al termine del processo svolto con il rito abbreviato. La condanna prevede anche la sospensione dalla professione per un anno, l’interdizione dai pubblici uffici per l’intera durata della pena e l’interdizione in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela o amministrazione di sostegno.

Nel corso del processo è emerso che il condannato - il giorno seguente al presunto abuso - avrebbe inviato un messaggio all’amica per chiederle «scusa» e dirle che «forse doveva fermarsi prima ma che un bacio voleva darglielo da tempo».

La donna era parte civile con l’avvocata Elvira Durante ed ha ottenuto una provvisionale di 10mila euro.

Era stata lei a far scattate l’inchiesta due giorni dopo l’increscioso episodio, confidandosi con i genitori e il fidanzato.

La sostituto Giorgia Villa aveva subito aperto un fascicolo in cui sono confluite anche le risultanze di un incidente probatorio con cui la psicologa ha accertato la capacità a stare in giudizio e a testimoniare della persona offesa. L’imputato era difeso dagli avvocati Giuseppe Bonsegna e Francesco Polo che potrebbero ricorrere in appello.

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