Pronto soccorso in affanno al “Vito Fazzi” di Lecce e all’ospedale “San Giuseppe da Copertino”. Pochi medici e numerosi pazienti ultra ottantenni in sosta dai 4 ai 7 giorni in attesa di ricovero. Lo denunciano le segretarie provinciali di Cisl e Fials.
«È necessario un programma duraturo di assistenza sanitaria di base specie per gli utenti in stato di età avanzata e con pluriparologie geriatriche» afferma il coordinatore provinciale Sanità della Cisl, Antonio Piccinno. «Due soli medici al pronto soccorso di Copertino non possono reggere una situazione che è già al collasso» insiste il segretario provinciale Fials Vincenzo Gentile. «Si adottino interventi urgenti prima che accadono episodi di malasanità».
A seguito di numerose segnalazioni i sindacati elencano numerose criticità nella gestione delle utenze di entrambi gli ospedali. «E questo - spiega Piccinno - nella consapevolezza che solo evidenziandole si potranno risolvere, perché è evidente che non si può continuare a procedere in questo modo nell’interesse dei pazienti e di tutto il personale sanitario». Al Fazzi viene evidenziata una grave carenza di posti letto in Pneumologia e Medicina. Ma non sono migliori le condizioni al Pronto soccorso dove solo qualche giorno fa vi erano 20 pazienti nei codici gialli, 10 nei codici rossi e 20 in Osservazione Breve Intensiva per un totale di 50 pazienti allettati. Si tratta per lo più di ultra ottantenni con pluripatologie.
Rivolto alle istituzioni regioni Piccinno ha fatto presente che gli attuali posti letto per queste patologie e il mancato avviamento a regime dei PTA non filtra l’assistenza sanitaria e riduce i pronto soccorso degli ospedali in veri e propri imbuti che portano al collasso assistenziale tutto il sistema. «Bisogna intervenire al più presto con un piano di emergenza sanitaria che porti a regime i ricoveri per patologie che richiedono assistenza pneumologica, di medicina e lungodegenza».
Come dicevamo, altrettanto preoccupante appare la situazione al Pronto soccorso Copertino dove attualmente vi operano solo due medici, mentre tre risultano in malattia e uno in infortunio. «Considerato che quello Copertino è il secondo ospedale della provincia per numero di accessi - spiega Gentile - è ovvio che il pronto soccorso è ormai al collasso. Basti pensare che dal primo gennaio di quest’anno alla data odierna vi sono stati 435 accessi di pazienti e di questi 8 sostano nella struttura in attesa di un posto letto». La Fials ritiene dunque che questi dati avrebbero già dovuto interessare la Regione per rivedere la classificazione dell’ospedale di Copertino come struttura di primo livello e non di base, secondo la definizione attuale. Gentile si domanda, quindi, quali provvedimenti intende assumere la Regione per evitare il perpetuarsi di questa situazione a cui concorrono lo stress- psico-fisico per il personale medico e infermieristico, l’eccesso dei carichi di lavoro e il rischio di episodi di malasanità.
Sulla grave situazione al “San Giuseppe da Copertino” la Cisl è ancora più esplicita. «In Ortopedia - fa notare Piccinno - la referente infermieristica sarebbe assente da mesi e quindi il reparto è autogestito. Al momento i 12 infermieri turnisti devono coprire i riposi con rientri, mentre sono presenti solo 3 medici di cui 2 esonerati dai turni di notte. Gli accessi al Pronto soccorso da parte del DEU 118 con pazienti Covid traumatizzati restano in attesa di trasferimento presso i nosocomi di Galatina e Lecce per effettuare esami diagnostici». «Viene riferito – prosegue il sindacalista – che tali pazienti una volta arrivati, non verrebbero sottoposti a valutazione clinica in quanto, il solo medico di turno in Pronto soccorso non può allontanarsi dalla zona verde per valutare il paziente nella “stanza bolla”, quindi la valutazione avverrebbe dall’infermiere triagista». I trasferimenti verso altre strutture avverrebbero con l’assistenza del solo infermiere, senza contare i disagi legati alla zona grigia del Pronto soccorso2. «Vi sarebbero accessi da 118 di pazienti ultra ottantenni che sostano dai 4 ai 7 gg in attesa di ricovero – fa notare ancora Piccinno - con tutte le problematiche che comportano. Il solo OSS nella zona verde non riesce a soddisfare le varie richieste e soprattutto verificare l’incolumità dei degenti barellati. Nonostante vi sia solo un medico per codici rossi e arancioni, a Copertino vi è un afflusso costante di ambulanze in entrata che giornalmente determina 12 utenti in attesa di ricovero e, a volte è l’amara conclusione - l’impossibilità di sbarellare per poter liberare l’ambulanza».
Il 6 gennaio scorso, per esempio, al Pronto soccorso di Copertino stazionavano contemporaneamente diverse ambulanze in attesa di sbarellare i pazienti dal momento che 12 di essi, in barella, erano in attesa di ricovero.