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Abusi su figlia 15enne nel Basso Salento, condannato a due anni e disposto il risarcimento

 
Angelo Centonze

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Angelo Centonze

Abusi su figlia 15enne nel Basso Salento, condannato a due anni e disposto il risarcimento

L’imputato dovrà pagare quindicimila euro secondo quanto disposto al giudice attraverso la sentenza

Venerdì 04 Novembre 2022, 13:11

LECCE - Avrebbe molestato la figlia di appena 15 anni, baciandola con insistenza sulla bocca. Un 46enne di un paese del Basso Salento è stato condannato a 2 anni di reclusione per l’ipotesi lieve del reato di violenza sessuale. La sentenza è stata emessa nelle scorse ore al termine del processo, dai giudici della prima sezione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino). È stato disposto anche il risarcimento del danno in separata sede ed una provvisionale complessiva di 15mila euro in favore di madre e figlia che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Luigi Pennetta. Non solo, poiché nei confronti del padre è stata dichiarata la perdita della responsabilità genitoriale e l’interdizione perpetua da ogni incarico in scuole o strutture frequentate da minori.

Nel corso della discussione in aula, il pm ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. L’imputato, difeso dall’avvocato Francesco Morena potrà proporre ricorso in appello, appena verranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 60 giorni). Le indagini della Procura hanno preso il via dalla denuncia della madre della 15enne. I fatti contestati si sarebbero verificati in un paese dell’hinterland di Gallipoli.

Il padre, separato dalla moglie da diversi anni, vedeva raramente la figlia, ma nel mese di agosto del 2019 l’avrebbe accompagnata in un paese limitrofo per incontrare delle amiche. E pochi giorni dopo, secondo quanto riferito in denuncia, le avrebbe inviato delle foto e dei messaggi a sfondo sessuale. Ed a fine settembre le avrebbe nuovamente dato un passaggio in macchina, ma nel riportarla a casa, avrebbe abusato di lei. Il padre, mentre la figlia stava per scendere dall’auto, l’avrebbe baciata sulle labbra. Di fronte ad un primo rifiuto l’avrebbe tirata a sé, cercando nuovamente di baciarla. La ragazzina è scappata via e si è poi confidata con la madre che ha deciso di sporgere denuncia. Inizialmente, il pm chiese l’archiviazione del procedimento, ma dopo l’opposizione alla archiviazione presentata dalla madre, attraverso l’avvocato Luigi Pennetta, il gip Alcide Maritati ha disposto l’imputazione coatta per il padre della 15enne. Si è così arrivati alla celebrazione del processo penale, conclusosi con la condanna dell’uomo.

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