LECCE - L'ex assessore comunale di Lecce Andrea Guido è tornato in libertà e gli sono stati revocati gli arresti domiciliari, sostituiti dall'obbligo di firma. Guido era in custodia cautelare dallo scorso aprile, dopo un'operazione dei carabinieri del Ros, con indagini coordinate dalla Procura di Napoli, che avevano fatto emergere come le mani del clan Moccia fossero arrivate fino in Puglia, grazie all’intervento più o meno consapevole di esponenti della politica locale. 57 furono gli arresti.
Presenterà un’istanza alla Prefettura per tornare a rivestire la carica di consigliere comunale di Lecce il politico salentino Andrea Guido a cui oggi il gip di Napoli, dopo 5 mesi di detenzione cautelare, ha revocato gli arresti domiciliari per corruzione con l’aggravante di aver agevolato un’associazione camorristica. Lo annuncia lo stesso Guido in una nota nella quale sottolinea che ora dovrà rispettare l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria alle 9 del mattino. L’inizio del processo è fissato per il 17 ottobre e l’ex consigliere ed ex assessore comunale non sceglierà riti alternativi, fiducioso di poter dimostrare la propria correttezza e la sua totale estraneità ai fatti contestati.
«Sono stato travolto all’improvviso da una vicenda più grande di me - dice Guido -, in cui rappresento solo un numero tra 60 altri indagati, e alla quale sono totalmente estraneo». «Adesso - conclude - potrò portare in aula i risultati delle indagini difensive dei miei avvocati, Ivan Feola e Andrea Sambati, grazie ai quali oggi posso tornare al mio quotidiano impegno in favore della comunità leccese, e dimostrare una volta per tutte, nelle sedi preposte, la mia totale estraneità agli accadimenti che hanno generato il procedimento penale in corso».