«De Marco ha ucciso perché voleva uccidere, perché nell'omicidio era vittorioso, trovava la compensazione alle sue frustrazioni e per questo lo commetterebbe ancora se incontrasse sul suo cammino altre persone che amplificassero le sue frustrazioni». Sono queste le parole della Corte d'Assise che motivano la sentenza con cui Antonio De Marco, assassino reo confesso dei due fidanzati di Lecce, l'arbitro Daniele De Santis ed Eleonora Manta, è stato condannato all'ergastolo. «Il PM ha dichiarato davanti alla Corte che De Marco ha detto o scritto che se avesse un coltello saprebbe lui cosa fare ai Giudici che lo processano, perché in fase processuale i Giudici rappresentano un ostacolo, come un ostacolo erano Daniele ed Eleonora. De Marco ha scelto volutamente e lucidamente, in condizioni di piena capacità di intendere e volere, sano di mente, un'alleanza con il Male, coltivando tutti i canali informativi che alimentassero questa scelta; la pedopornografia, prostituzione, i video di mutilazioni, i canali esoterici, i fumetti Manga, personaggi bui e oscuri di certa mediocre letteratura perversa divulgata per adescare i deboli, a differenza di coloro che sono portatori di solidi valori etico morali, che sono disgustati da certi scenari e se ne tengono lontani. Quindi De Marco ha ucciso in piena consapevolezza con dolo di massima intensità, con premeditazione e con crudeltà».

Le motivazioni della sentenza che ha condannato all'ergastolo l'assassino reo confesso dei due fidanzati Daniele De Santis ed Eleonora Manta
Mercoledì 13 Luglio 2022, 13:06
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