IL DIRITTO ALLA SALUTE
Pronto soccorso in tilt a Lecce: «Presto i rinforzi»
L’assessore alla Sanità regionale: «C’è un piano per 6mila assunzioni tra medici e infermieri»
«I Pronto soccorso devono essere i biglietti da visita di ogni ospedale e la Regione Puglia è pronta a ridare funzionalità a questa importante branca ospedaliera». È quanto ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese, nel corso della tavola rotonda che si è tenuta ieri presso l’Ordine dei medici di Lecce dal titolo «P.S. Anello debole del SSN in crisi. Come fare? Cosa Fare?».
«Non c’è nessun blocco delle assunzioni in Sanità - ha proseguito Palese - La Regione ha pronto un piano di ricognizione del personale che permetterà di assumere 6mila persone tra medici e infermieri. Sulla stessa linea utilizzata durante la pandemia con i medici di Medicina generale stiamo lavorando ad un accordo per smaltire i codici bianchi e verdi. Inoltre, negli ospedali di 1° e 2° livello istituiremo 10 posti letto in regime di Osservazione Breve Intensiva». Ripercorrendo le cause che hanno portato alle attuali criticità nei pronto soccorso. Palese le ha fatte risalire al 1992 quando fu abolita la Scuola di specializzazione in Chirurgia d’urgenza. «Occorre riconoscere gli errori del passato per poter mettere ordine nel presente» ha concluso. I lavori sono stati aperti dal dottor Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei medici il quale ha riconosciuto che la soluzione ai gravi problemi esplosi oggi nei Pronto Soccorso non è semplice né immediata per chiunque. «Anche perché - ha aggiunto - da troppo tempo è rimasta inascoltata la voce degli Ordini dei Medici che prospettavano soluzioni diverse e strutturali a partire da un aumento rilevante delle borse di studio per la specialità legata all’Urgenza in particolare e solo ora accolte in parte da Ministero, Regione e Università, che daranno frutto solo tra 5-6 anni». Tra gli impegni assunti dall’Ordine, il presidente ha sottolineato la promozione e la difesa della dignità dei medici dell’Urgenza; favorire la comunicazione tra colleghi per un corretto e adeguato utilizzo dei Pronto soccorsi avanzando proposte concrete che agiscano nella direzione di un superamento dell’attuale empasse, che potrebbe determinare a breve l’esaurimento e la resa dei medici interessati. De Giorgi ha quindi fatto un excursus delle criticità nei pronto soccorso originata dal taglio economico trasversale del Servizio sanitario pubblico.
Il presidente ha quindi acceso un faro sull’utilizzo improprio dei P.S ovvero sui numerosissimi codici bianchi e verdi; sulla difficoltà di dialogare col territorio per una corretta gestione delle patologie e quella che deriva dalla gestione dei pazienti che afferiscono ai Pronto soccorso a causa dello scarso numero di medici dedicati e l’inarrestabile e progressiva riduzione del personale medico. Non potevano sfuggire il grande disagio dei medici nei confronti di aggressioni, violenze e tentativi quotidiani di una parte dell’utenza e la complessità di stabilire un canale comunicativo con le varie U.O. in considerazione della riduzione dei posti letto. Non ultime le difficoltà che si riscontrano in alcuni P.S. nel dare risposte complesse, condannando all’implosione il P.S. del V. Fazzi. Altra criticità è rappresentata è il paventato impiego di società in convenzione o l’utilizzo di medici pensionati. «Questa è una questione che l’Ordine porrà in maniera perentoria nei giusti e corretti canoni, anche perché viene messa in grave crisi la dignità dei colleghi e la validità del necessario corso di specializzazione».