Cronaca

Narcotraffico: nuovo arresto e sequestro per un «giro» a Copertino

Redazione online

Indagato anche un presunto complice dell'uomo. Entrambi sono in carcere. Congelati oltre 44mila euro

COPERTINO (LECCE) - Agenti della Squadra Mobile di Lecce hanno notificato un secondo provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal gip del Tribunale di Lecce nei confronti di Cristian Roi, 39 anni, di Copertino, già detenuto dallo scorso novembre quando venne arrestato assieme ad altre due persone nel corso di un’operazione antidroga. 

A suo carico e nei confronti di uno dei suoi presunti complici, Gianluca Calabrese, 37 anni, anche lui detenuto, è scattato il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di oltre 44.000 euro.

Il provvedimento scaturisce dal prosieguo delle indagini avviate dalla Polizia di Stato, condotte dalla Squadra Mobile di Lecce e dal Commissariato di Nardò, finalizzate al contrasto del fenomeno della detenzione e immissione sul mercato di ingenti quantitativi di stupefacente nel territorio salentino.

Lo scorso 8 novembre la Polizia, nel corso delle operazioni di contrasto al narcotraffico eseguite dalle forze dell’ordine nella provincia di Lecce, i due uomini colti sul fatto furono arrestati a Copertino per detenzione aggravata di droga. Fu trovato in loro possesso, uno di 1,165 kilogrammi di cocaina, l’altro di circa mezzo kilogrammo di cocaina e mezzo kilogrammo di marijuana e di oltre 9 kilogrammi di hashish.

A uno dei due indagati furono rinvenute e sequestrate banconote per un importo complessivo di 26.540 euro suddivise in mazzette, oltre ad un block notes con appunti, verosimilmente proventi dell’attività illecita.

Le indagini successive, volute dalla Procura della Repubblica di Lecce, consentirono il 18 novembre il rinvenimento in un’azienda florovivaistica di Copertino gestita da uno degli indagati, di oltre 77 kg di hashish, suddivisi in panetti ed interrati in più punti del sottosuolo, custoditi in bidoni in plastica.

Durante le perquisizioni nell’abitazione di uno degli indagati, nascosta nel muro, fu scoperta l'ulteriore somma di 17.700 euro in banconote di vario taglio, anche in questo caso verosimilmente riferite all'attività illecita, oltre a materiale utile per il confezionamento dello stupefacente. Quindi, apparecchiature elettroniche, disturbatori di frequenze c.d. Jammer, alcuni cerca-frequenze, video-telecamere, visori infrarossi, smartphone, hard disk, pc, cavetteria e quanto altro occorre per prevenire, eludere e/o rivelare anzitempo le indagini delle varie forze di polizia.

Emersa, poi, l'evidente disomogeneità tra i redditi dichiarati dai nuclei familiari dei due indagati, le somme di denaro sequestrate, nel corso delle due distinte operazioni, sono al vaglio dell’Autorità giudiziaria salentina.

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