LA QUESTIONE
«No alla chiusura h24», cittadini in rivolta a Lecce
Chiesti servizi ad hoc, viceversa si pensa a una protesta di piazza
LECCE - Zona a traffico limitato h24, cittadini, amministratori, politici si mettono insieme nell’«Unione per il centro storico» e chiedono servizi a supporto del provvedimento. Un movimento spontaneo che ha messo «nero su bianco» in una nota inviata al sindaco, Carlo Salvemini, chiedendo un incontro, in assenza del quale, o di risposte non adeguate, fanno sapere, scenderanno in piazza con una manifestazione di protesta. «Siamo assolutamente favorevoli alla tutela del centro storico - dice Giancarlo Capoccia, del Movimento Regione Salento - ma è evidente che una chiusura tout court senza servizi penalizzerebbe tutti». Il documento con le richieste è stato illustrato ieri, oltre che da Capoccia, anche dai rappresentanti del «Comitato per la tutela del centro storico», del «Comitato salviamo il commercio», del «Gruppo B&B Salento», delle farmacie del centro storico, dei consiglieri di minoranza. Ai quali si sono aggiunti Adusbef e la «Lega per la difesa del cittadino e dell’ambiente».
«Abbiamo ritenuto di protocollare il documento con le nostre richieste - spiega il consigliere di Fratelli d’Italia Roberto Giordano Anguilla - perché la proposta di Ztl h24 è stata formalizzata per iscritto, al contrario delle parziali retromarcia fatte solo verbalmente».
«Soffriamo un grande disagio - aggiunge Savino Vantaggiato, titolare di uno studio professionale - Non c’è alcuna forma di dialogo da parte dell’Amministrazione, nonostante le bandiere di partecipazione, di confronto, e questo ci dispiace». Il «Comitato per la tutela del centro storico» ha presentato un documento autonomo. «Da tempo chiediamo un confronto diretto e ci è sempre stato negato - aggiunge Maurizio Salvatore - La delibera 39 di Giunta del 10 febbraio scorso è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un atto contraddittorio, che fa riferimento a un obiettivo strategico del programma elettorale quando, invece, nel programma di mandato non c’è alcuna traccia di Ztl h24». Salvatore solleva anche una questione di metodo, «poichè il provvedimento è stato adottato all’improvviso, senza il minimo confronto preventivo con i residenti, nè con i commercianti nè con i professionisti».
Tornando al documento presentato in Municipio, i cittadini chiedono una serie graduale di interventi «che possano consentire la tutela del centro storico senza derive traumatiche per cittadini, commercianti, liberi professionisti». Dunque, non chiusura h24 ma per fasce orarie: dalle 7 alle 13 e dalle 16 alle 20. «La chiusura h24 sia riservata solo ai fine settimana - si legge - arrivando ad includere gradualmente viale XXV Luglio». Ma servono servizi a supporto, come i parcheggi e le navette, ripristinando i minibus elettrici, nella stagione fredda, e utilizzando i trenini su gomma, nei periodi più caldi.
Le aree per la sosta delle auto sono state individuate all’ex Foro Boario, al largo Settelacquare, in via Adua, all’ex istituto Principe Umberto, in piazza Libertini. Altre richieste: «stabilire uno spazio temporale per i lavori edili che non arrechi molestie agli ospiti delle strutture ricettive»; e un «controllo 24 su 24, da parte delle forze dell’ordine e della polizia municipale, all’interno del centro storico».
«Dopo due anni di pandemia serve che il centro storico riprenda a vivere e cresca - sottolinea Capoccia - facendo così da traino a tutta la città». Non da ultimo, è da dire che, tra le riflessioni fatte ieri, è emersa pure la possibilità di indire un referendum in città riguardante la zona a traffico limitato.