Il caso

Nardò, ombre sulle amministrative 2016: ascoltati in Procura i denuncianti

Redazione online

Comparsi davanti la polizia giudiziaria sulle falsificazione firme

LECCE - Sono stati ascoltati questa mattina dalla polizia giudiziaria, presso la Procura di Lecce, i quattro candidati al Consiglio comunale di Nardò che il 4 febbraio scorso con un esposto denuncia hanno fatto scattare un’inchiesta sulle elezioni amministrative tenutesi nel comune salentino nel 2016. Nell’indagine è indagato il sindaco in carica Pippi Mellone, all’epoca dei fatti consigliere uscente. L’accusa è di aver violato in qualità di pubblico ufficiale (poiché autenticò lui le firme dei quattro denuncianti) la normativa prevista dal "testo unico delle leggi per la composizione e l’elezione degli organi delle amministrazioni comunali».

I quattro, uno dei quali eletto e ancora oggi in carica come consigliere comunale, sono stati ascoltati dalla Guardia di Finanza e hanno confermato il contenuto della denuncia querela presentata. A breve il pm inquirente, Alberto Santacatterina, nominerà un consulente tecnico per procedere ad un accertamento grafologico sulla firma apposta sulla dichiarazione di accettazione della candidatura a consigliere comunale, che i quattro denuncianti sostengono essere stata sostituita con altri
moduli recanti l’autenticazione di una firma falsa. In sostanza i quattro avrebbero firmato l’accettazione ma su un modulo non conforme alla normativa che poi qualcuno avrebbe sostituito con il nuovo modello, falsificando la firma del candidato per poi autenticarla

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