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Redazione online
19 Febbraio 2021
MERINE - Ci sono due medici indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di di A.B., il 70enne di Merine trovato morto nella sua camera da letto il 26 gennaio scorso dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso.
Il pubblico ministero Paola Guglielmi ha iscritto nel registro degli indagati due medici che hanno avuto in cura il paziente: l’ipotesi contestata è quella di omicidio colposo.
Lunedì verrà conferito l’incarico al medico legale Roberto Vaglio: la salma verrà riesumata e successivamente verrà effettuata l’autopsia. L’esame autoptico dovrà chiarire le circostanze in cui è avvenuto il decesso dell’uomo ed eventuali responsabilità in capo al personale medico.
Le indagini sono state avviate dopo la querela presentata dai familiari per mezzo dell’avvocato Diego Mansi.
Il pomeriggio del 25 gennaio - così come riportato nella denuncia - il 70enne viene trovato dalle figlie riverso accanto alla propria auto. Dopo aver ripreso conoscenza, l’anziano inizia a balbettare, con il labbro superiore leggermente deviato a sinistra, e non riconosce né le figlie né il genero. Il personale del 118 effettua un elettrocardiogramma, che risulta alterato, e per questo gli addetti decidono di trasportare il paziente al pronto soccorso dell’ospedale «San Giuseppe» di Copertino.
I familiari sostengono che una volta arrivato in ospedale il 70enne non sarebbe stato sottoposto a nessun tipo di accertamento, consigliato in base al risultato dell’Ecg e necessario visto che l’anziano era un soggetto cardiopatico. La mattina seguente il pensionato viene ritrovato esanime in camera da letto: l’uomo aveva il volto contro il materasso e i pugni chiusi. Toccherà alla magistratura, adesso capire se si sia trattato di una tragica fatalità oppure se si possano ravvisare eventuali responsabilità in capo al personale medico.
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