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Lecce, buoni spesa digitali da domani per famiglie meno abbienti

 
Redazione online

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Per ottenere il buono spesa è inoltre necessario essere occupato in attività sospese a causa dell’emergenza epidemiologica

Martedì 08 Dicembre 2020, 13:35

LECCE - È stato pubblicato sull'Albo Pretorio del Comune di Lecce l’avviso pubblico per l’erogazione dei buoni spesa digitali. Da domani, pertanto, potranno farne richiesta i nuclei familiari o cittadini residenti a Lecce che non hanno disponibilità economiche per soddisfare le primarie esigenze della famiglia, non beneficiano di Reddito di cittadinanza, Rei, Rem, Naspi o altri ammortizzatori sociali o misure di sostegno al reddito per un importo mensile uguale o superiore a 500 euro.

Per ottenere il buono spesa - sottolinea una nota del Comune - è inoltre necessario essere occupato in attività sospese a causa dell’emergenza epidemiologica in atto con privazione dello stipendio o di qualsiasi reddito o essere inoccupato o disoccupato. Le domande saranno esaminate dal Settore Welfare a scorrimento dei richiedenti secondo l’ordine cronologico di arrivo fino ad esaurimento delle risorse disponibili, che per il Comune di Lecce ammontano a 566.141 euro assegnate dal D.L.154/2020. Il valore del Buono Spesa, da utilizzarsi esclusivamente per l'acquisto di beni di prima necessità nei negozi convenzionati, è calcolato proporzionalmente al numero dei componenti del nucleo familiare. Ai single sarà corrisposto un buono da 100 euro, ai nuclei di due persone 150 euro, di tre 200, di quattro 250, di 5 o più 300 euro. Per ogni minore di 3 anni presente nel nucleo si aggiunge la somma di 100 euro.

«Le risorse che in questa trance andremo a fornire a chi si trova in difficoltà si aggiungono agli interventi della scorsa primavera per un totale di più di un milione e mezzo di euro, tutti destinati all’acquisto di beni di prima necessità - dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini - un importo considerevole che testimonia la drammaticità del momento che stiamo attraversando, al quale le istituzioni nazionali, regionali e comunali hanno fornito una risposta che si è rivelata e si rivela fondamentale per la tenuta sociale delle comunità, come recentemente ci ha ricordato il Censis».  

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